Migranti, Salvini: «Il governo lavora e agisce con una voce sola»

9 Lug 2018 18:22 - di Giuditta Boni

«Sui migranti il governo lavora e agisce con una voce sola. Un conto è la forma, un conto è la sostanza». Matteo Salvini è tornato sulle polemiche scatenate dopo l’approdo in Italia della nave irlandese Samuel Beckett, che l’altro giorno ha portato 106 migranti a Messina. Polemiche nate intorno a un presunto scontro tra lui e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

Il tema ha tenuto banco durante la giornata, anche alla luce del vertice a Palazzo Chigi che Salvini ha avuto con il premier Giuseppe Conte e con l’altro vicepremier, Luigi Di Maio. «Il ministro Trenta non c’era, neanche in spirito. La linea del governo italiano sul fronte della sicurezza, dell’immigrazione, e della lotta al terrorismo è una e una sola», ha replicato il ministro dell’Interno a chi gli chiedeva conto della presenza della collega. «Non ci sfiliamo dalle missioni internazionali, ma le regole devono cambiare, come ha detto oggi anche l’Unione europea», ha proseguito Salvini, facendo riferimento a un intervento della portavoce della Commissaria Ue per le Migrazioni, Natasha Bertaud, secondo la quale il Consiglio Giustizia e Affari Interni informale che si terrà questa settimana a Innsbruck, in Austria, «sarà l’opportunità per decidere il modo di procedere dopo le conclusioni del Consiglio Europeo, che include anche la cooperazione nella ricerca e soccorso».

Dopo lo sbarco dei migranti a Messina, Salvini aveva annunciato che «giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali. Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano firmato accordi perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia». Poco dopo era trapelata una dichiarazione di fonti del ministero della Difesa, che lasciava trasparire una certa irritazione. «Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Ciò che va cambiato sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck», era stato, secondo quanto riportato dalle agenzie, il commento di fonti ministeriali. Una presa di posizione alla quale poco dopo Salvini aveva fatto seguire una conferma delle sue intenzioni: «Giovedi sarò alla riunione dei ministri dell’Interno europei a Innsbruck e porterò la voce del 99% degli italiani. Le donne e bambini che scappano dalla guerra trovano posto in Italia, per tutti gli altri posto non ce n’è».

 

 

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