Grasso condannato dal Tribunale di Roma a pagare 83mila euro al Pd

20 Lug 2018 18:21 - di Carmine Crocco

La rissa in corso da tempo a sinistra si arricchisce di un nuovo, gustoso episodio. Il leader di LeU nonché ex presidente del Senato, Pietro Grasso,si è visto dare torto dal Tribunale  di Roma e dovrà pagare 83mila euro al Pd.  Ogni parlamentare, da regolamento interno, deve infatti versare al partito 1.500 euro al mese. A dicembre era stato lo stesso segretario amministrativo del Pd, Francesco  Bonifazi, in una lettera indirizzata al leader di LeU, a chiedere il pagamento della somma, 83mila euro in tutto: “Caro presidente, la preghiamo di saldare le sue pendenze con il Pd: 83.250 euro, entro il 15 dicembre”. Sarebbero 60 i parlamentari che dovranno regolare i propri conti, la maggior parte ex dem che hanno abbandonato il Pd. In tutto il partito potrebbe recuperare i circa 1,5 milioni: il tesoriere dem , una volta recuperati i soldi, si era impegnato a dirottarli verso un fondo a sostegno dei 180 dipendenti del Nazareno che si trovano in cassa integrazione da molto tempo.

 

Commenti

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  • Pino1° 20 Luglio 2018

    L’esproprio proletario è nel dna di talune componenti di quelle rosse schiere al pari della tendenza a non perdere il grasso delle proprie riserve personali. Rappresenta la proiezione della vita di ‘spada e scudo’
    nella tradizione del ”’una mano dà, un mano prende”’di buona, sinistra abitudine ! Incredibile? Forse !
    Ricordo un periodo di florida crescita di un partito di sinistra che, crescendo politicamente per la guida
    di un grande della politica della sinistra come fu Craxi, contendendeva le risorse allora disponibili sul mercato! Ricordare che tutto il teatrino messo su allora e soprannominato mani pulite si muoveva non su giudizi di merito in politica ma totalmente di ‘raccolta di denaro’ come il compagno G chiarì con il silenzio, da uomo affidabile, serio, quale era e continuò ad essere!
    Fu quella, la molla che fece sguainare la spada? Perché sia chiaro: ‘in politica si media, sui soldi si rompe’ !
    E’ comunque gustoso osservare come accada anche nel caso di uno degli intoccabili, che al pari di altri suoi simili ha fatto delle indagini con doviziose acquisizioni di fatti altrui che tornano sempre utili’ sia, oggi, per motivi di denaro, chiamato da magistrato a sganciare il dovuto! Non preoccupiamoci più di tanto per la sua sorte, fra simili non si mordono e vista la fine delle mani pulite, oggi più sporche di prima, con interi gruppi bancari svuotati, figuriamoci se non va a tarallucci e vino come i sinistri riti usano !