Lug 25 2018

Tito Flavi @ 18:30

Fca crolla in Borsa (-15,5): il mercato teme che Marchionne non abbia eredi

Nel giorno della morte di Marchionne, Fca registra un tonfo in Borsa: -15,5% a Piazza Affari . Il gruppo sconta il calo di utile del 35% nel secondo trimestre nonché il ribasso di quasi tutti i target per l’anno in corso. Più in generale c’è il fatto che la scomparsa di Marchionne rappresenta un vero terremoto per Fca. Il mercato si chiede se il nuovo ad Mike Manley sarà all’altezza del suo predecessore e riuscirà a realizzare il piano di sviluppo per i prossimi 4 anni già presentato dal gruppo

Gli analisti non si aspettano scossoni e prevedono un immediato futuro nel segno della “continuità”. Così ad esempio Ubs che non si aspetta “cambiamenti nella strategia o nelle previsioni”. Della stessa idea anche l’agenzia di rating S&P, che non tocca il giudizio sul gruppo e l’outlook positivo. Un approccio esteso dalle banche d’affari anche alle successioni in Cnh e Ferrari, dove il timone passa rispettivamente a Suzanne Heywood (in attesa di un nuovo ceo) e Louis Camilleri.  

C’è però da aggiungere che il peso personale di Marchionne era comunque cruciale nella vita di Fca  e nell’attuazione delle sue strategie. Basterà dire che, nonostante l’uscita di scena del grande manager fosse prevista per la prossima primavera, la notizia dell’aggravamento delle sue condizioni di salute, prima, e della  sua morte, ora, hanno sconvolto il mercato. Del resto, era stato lo stesso Marchionne ad affermare, parlando del futuro, che  “non esiste copione o istruzioni, siamo nati nelle avversità e operiamo senza spartito”. Il problema è al dunque, per Manley, che la sua gestione di Fca comincia in modo traumatico e senza il supporto di una transizione programmata.  Se nessuno mettein dubbio le capacità gestionali di Manley, i dubbi risiedono nella sua capacità di essere un buon “negoziatore”. Il problema riguarda soprattutto le possibili acquisizioni e fusioni del gruppo. 

Il  cambio della guardia solleva domande anche sul futuro degli stabilimenti Fca in Italia. Marchionne promise a suo tempo di “mantenere la capacità produttiva in italia, senza chiudere alcuna fabbrica e non mandando nessuno a casa”.  Manterrà, questo impegno, il nuovo amministratore delegato?