Emergenza sbarchi continua: da Lampedusa a Augusta, approdi conclusi e imminenti

12 Lug 2018 12:53 - di Martino Della Costa

Per ora è in rada: la nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo i 67 migranti soccorsi nei giorni scorsi da un rimorchiatore e poi trasbordati sulla imbarcazione della Guardia costiera, è davanti alle coste di Trapani, ma per ora resta fuori del porto.

Emergenza sbarchi, la Diciotti a largo del porto di Trapani: resta in rada

Sembra che in un primo momento, la Diciotti stesse per entrare in porto, poi è stato deciso un cambio di rotta con l’allontanamento in rada. Molto probabilmente la decisione dipende dall’inchiesta in corso sui migranti facinorosi che nei giorni scorsi avevano circondato e minacciato il comandante e l’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa che, dopo aver salvato gli extracomunitari soccorsi di fronte alle coste libiche avrebbero  fatto pesanti pressioni inducendo la nave Diciotti della Guardia Costiera italiana a intervenire velocemente dopo l’allarme lanciato dal comandante della Vos Thalassa, battente bandiera italiana, a causa di gravi minacce e intimidazioni perpetrate da alcuni immigrati contro l’equipaggio del cargo che puntava a dirigersi verso la Libia. «Voglio vederli scendere in manette», aveva detto Salvini nell’immediatezza degli eventi. «Se su quella nave c’è gente che ha minacciato ed aggredito non saranno persone che finiranno in albergo ma in galera: quindi non darò autorizzazione allo sbarco fino a che non avrò garanzia che delinquenti, perché non sono profughi, che hanno dirottato una nave con violenza, finiscano per qualche tempo in galera e poi riportati nel loro paese», ha ribadito il ministro dell’Interno ancora ieri. E così ora la situazione è in stallo, e in attesa di nuove disposizioni l’imbarcazione attende in rada.

Emergenza sbarchi, nel frattempo altri arrivi nei porti di Lampedusa e Augusta

Nel frattempo, come riporta in queste ore, tra gli altri, il sito dell’Ansa, «una barca a vela con a bordo circa 60 migranti, la maggior parte di nazionalità pakistana, è stata intercettata a largo di Noto, nel Siracusano, da personale di un’unità navale militare della Guardia di finanza del Gan di Messina». L’imbarcazione e le persone che viaggiavano a bordo sono state scortate dalle Fiamme gialle e si stanno dirigendo al porto commerciale di Augusta e intanto, come anticipa l’Ansa, «la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta delegando le indagini al Gicic della stessa Procura». Non solo: a dimostrazione di come il flusso sia ininterrotto , incentivato anche dalle ottimali condizioni meteo, altri 23 migranti, in questo caso sembra di nazionalità tunisina, sono giunti tra ieri notte e questa mattina a Lampedusa; come spiega sempre il sito dell’Ansa, «i primi otto sono arrivati a bordo di una motovedetta della Guardia di finanza, che li ha soccorsi al largo dell’isola; tra loro due minori». Gli altri 15 nordafricani, invece, sono arrivati stamane a bordo di un’altra imbarcazione: tra loro c’erano anche due bambini e due donne. Ma da quale guerra fuggono pakistani e tunisini?

Commenti

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  • pino 1° 12 Luglio 2018

    Se c’è un imput del governo a non far entrare più stranieri indesiderati provenienti dal mare…. poi
    non è possibile che una nave privata battente bandiera nazionale italiana, che era li da quelle parti per motivi di lavoro, in prossimità di una piattaforma petrolifera con una motovedetta libica in arrivo, anticipi di sua iniziativa il recupero in mare a molte miglia dalla costa!!!
    Che poi, la Vog, chieda emergenza per aggressioni e messa in pericolo dell’equipaggio in numero minoritario rispetto agli imbarcati!!!! Senza voler pensare male.. alcune domande sorgono spontanee: Il comandante della Vog che due anni fa recupero’ oltre ottocento persone che sbarcarono a Catania.
    (che oggi su tutto il web viene presa per il fondo schiena da interventi che citano anche le ‘tariffe’ per i salvataggi in mare..) ha un’equipaggio e sopratutto un comandante!
    Il comandante di una nave officina privata NON Attrezzata né certificata per trasporti marittimi di persone -perché di questo si tratta quasi sempre- in mare, non in immediato pericolo, al largo della libia con motovedetta libica in arrivo in area SAR Libica, gli scippano i naviganti gommonauti!.. che cosa stava cercando di fare comandante ed equipaggio? cosa hanno fatto poi? per giustificare il loro operato!!!
    Sarebbe molto doloroso scoprire che si tratta dell’ennesima presa per il c**o e che una nave privata (dichiarata ONG sul web.. ) che opera in appoggio ad operazioni petrolifere in zona SAR Libico si sia trovata all’improvviso un gommone a disposizione…. in mezzo al mare…. chi lo ha depositato lì come un uovo di pasqua ? La più esperta G.di Finanza dovrebbe andare a dare un’occhiata alla contabilità personale di chi era a bordo a fare quei traffici partire dal comandante e della compagnia armatrice..
    Tanto per dare un’occhiata e comprendere. In gergo marinaro si chiama ‘ Avviso ai naviganti’
    Una bella indagine alla mafie su mare non guasterebbe, vero sig. Magistrato? Pubblicità progresso!

  • Laura Prosperini 12 Luglio 2018

    esatto, la domanda finale deve essere chiara,
    da quale guerra fuggono tunisini e pakistani???
    tra l’altro chi ci dice che fra loro non ci siano dei delinquenti o peggio ancora dei terroristi
    e comunque i musulmani, in genere, non tendono a integrarsi con le nostre leggi, i nostri costumi le nostre radici.
    Per cui
    o sradichiamo le nostre radici, eliminiamo i nostri costumi, aboliamo le nostre leggi e, udite udite (specialmente alcuni vertici ecclesiastici) tradiamo la nostra religione
    oppure non li facciamo attraccare
    perchè mai l’Italia intera (come altre nazioni euro-pee, oggi) devono diventare musulmane e coraniche (quando più quando meno)???
    Noi cittadini NON lo vogliamo!