Così i migranti del Thalassa scatenarono l’inferno. Con buona pace dei buonisti

15 Lug 2018 10:20 - di Gabriele Alberti

La procura di Trapani ha deciso di fermare i due migranti che avrebbero guidato la rivolta a bordo del Vos Thalassa. E c’era chi definiva “ostaggi” i clandestini che ora la Procura ha fermato per il tentato dirottamento della nave e per le minaccce violente sull’equipaggio italiano. Anzi, si aggrava di molto la posizione dei due migranti indagati, sbarcati per l’intervento del presidente Mattarella due giorni fa dalla Nave Diciotti, con l’applauso di Saviano, Boldrini e compagnia buonista. Il sudanese e il ghanese fermati dalla Procura di Trapani. Adesso non sono più accusati di violenza privata in concorso ma devono rispondere anche di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale aggravata e continuata. I due sono anche accusati di concorso in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini – ricordiamo- si era battuto perché non sbarcassero in Italia, o quanto meno che uscissero in manette, richiesta che – piaccia o no- esondava dalle competenze di ministro dell’Interno per invadere le competenze della magistratura. Il che non toglie che nella sostanza – se non nella forma- avesse delle ragioni sotto il profilo della sicurezza.

Ecco cosa accadde a bordo

Chi fossero quei clandestini tanto difesi dalla platea buonista e che hanno esultato al momento del loro sbarco si legge nell’atto di accusa della Procura di Trapani: “In concorso tra loro e con altre persone in numero complessivo maggiore di dieci, allo stato non compiutamente identificate, usavano violenza e minaccia per opporsi al marinaio di guardia, al primo ufficiale, e al Comandante della Vos Thalassa Corneliu Dobrescu, mentre compivano un atto di ufficio e di servizio, quindi, usavano violenza e minaccia per costringere il comandante a compiere un atto contrario ai propri doveri o, comunque, per influire su di lui”. In particolare, “dopo che il rimorchiatore Vos Thalassa (al cui comando vi era Corneliu Dobrescu) aveva proceduto al soccorso in area SAR Libica di 67 migranti di diversa nazionalità dandone comunicazione ad MRCC Roma che, a sua volta, interessava la Guardia Costiera Libica (competente in relazione alla zona SAR all’interno della quale era stato effettuato il soccorso) riservandosi di indicare ulteriori istruzioni e, dopo aver ricevuto direttive da parte della Guardia Costiera Libica di dirigersi verso le coste africane al fine di effettuare il trasbordo dei migranti su una motovedetta libica, gli indagati – unitamente ad altri soggetti allo stato non compiutamente identificati – dapprima accerchiavano, spintonavano, minacciavano ripetutamente di morte (mimando al contempo il gesto di tagliargli la gola e di gettarlo in mare) il marinaio di guardia al quale facevano notare che il rimorchiatore stava facendo rotta verso la Libia, quindi, reiteravano tale contegno violento e minaccioso nei riguardi del Primo Ufficiale”, scrivono i pm di Trapani nel decreto di fermo.

“Tali reiterate condotte costringevano il Comandante dapprima ad invertire la rotta e fare ritorno presso il punto di soccorso, quindi a richiedere con urgenza l’intervento delle autorità italiane onde evitare l’incontro con motovedette libiche e scongiurare la situazione di grave pericolo e, da ultimo, a fare senz’altro rotta verso nord (cioè verso le coste italiane) onde ricevere i soccorsi della nave militare Diciotti – spiegano i magistrati guidati da Alfredo Morvillo – Con l’aggravante dell’aver commesso il fatto in un numero superiore a dieci. A bordo del rimorchiatore Vos Thalassa (battente bandiera italiana), la notte tra l’8 ed il 9 luglio 2018”. Notizie che smontano le tesi della solita compagnia di giro Saviano & Company, sempre pronta a difendere i migranti, fino all’indifendibile. Salvini ha commentato la vicenda con un “Grazie, una buona notizia”.

 

Commenti

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  • gianni 16 Luglio 2018

    Oltre a tagliare i vitalizi e pensioni, devono mandare via anche gli incapaci

  • Laura Prosperini 16 Luglio 2018

    peggio!!!!
    come mai il comandante non ha sparato ai dirottatori violenti, come mai si è avvicinato per salvare cosa o chi? (c’è da approfondire anche legalmente la condotta del capitano)
    come mai mattarella ha telefonato e conte e di mai hanno accettato di far sbarcare furbi e delinquenti acclarati in flagranza di reato????
    Come mai i magistrati possono mettere a rischio impunemente la sicurezza dell’Italia????
    Vogliamo un processo che chiarisca questi interrogativi e che sanzioni, seriamente, gli attori di questa pericolosissima farsa.

  • Massimilianodi SaintJust 15 Luglio 2018

    In Francia o Spagna gli avrebbero sparato, non che avrebbero subito minacce: dopo la pirateria i comandanti ed equipaggio devono essere armati, perchè non hanno reagito?

  • Pino1° 15 Luglio 2018

    Chi è causa del suo mal, pianga se stesso! Questo dicevano nonne e mamme agli incauti che si infilavano nei ‘problemi’ a cervello spento !!!! Vero?
    Comandante che non hai comandato nulla!!! Il soccorso in mare aperto si fa anche restando sopravvento o sopraonde o alla cappa se hai una barca a vela alla barca da soccorrere se non governante o rovesciata e quella non lo era dal momento che governava e ‘navigava’ in attesa dei soccorsi, quelli veri, di chi è in grado di farlo senza divenire ostaggio o zimbello dei soccorsi come avete voluto fare voi per i soliti noti motivi….
    Il riscatto del trasporto, vero Cornelio Dubresco.. credevi d’essere zorba il marinaio !!

  • Taddei Roberto 15 Luglio 2018

    Cosa dire di più? Ecco che delinquenti vengono in Italia con mille pretese ! Caro Sig. Mattarella pensi a dimettersi Lei perché l’Italia ha bisogno di gente con gli attributi.