Turchia, il regime torna alla carica: ora vogliamo entrare nella Ue

28 Giu 2018 19:13 - di Antonio Pannullo

La Turchia accusa l’Unione Europea di “ipocrisia”, di un atteggiamento “inaccettabile” all’indomani della riunione a Lussemburgo dei ministri degli Affari europei dei Ventotto in preparazione del vertice del giovedì e venerdì. “E’ inaccettabile che il proseguimento del nostro processo di adesione sia vincolato a nuove condizioni”, afferma una nota del ministero degli Esteri di Ankara. “Il ministero degli Esteri considera la posizione dell’Ue sulla decisione della Turchia come ipocrita e incongruente”, aggiunge la nota rilanciata dall’agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu. La Turchia è candidata al processo di adesione dal 1999. I negoziati sono stati lanciati nell’ottobre del 2005. ma i colloqui si sono ancorati nel 2016 nel mezzo delle critiche per la situazione dei diritti umani nel Paese di Recep Tayyip Erdogan e delle dure accuse di Ankara contro alcuni dei Paesi membri del blocco. I Ventotto hanno riconosciuto come i colloqui di adesione con la Turchia si siano “effettivamente fermati” e come “nessun nuovo capitolo potrà essere considerato per l’apertura o per la chiusura così come nessun altro lavoro di modernizzazione dell’unione doganale Ue-Turchia”. La dichiarazione cita preoccupazioni riguardo “lo stato di diritto e i diritti fondamentali” dopo il fallito golpe del luglio 2016 e fa riferimento alle “minacce” di Ankara contro Cipro. Contro l’Ue è intervenuto con una valanga di tweet anche il ministro turco per gli Affari europei, Omer Celik, che ha bocciato quella che considera come una dichiarazione “piena di contraddizioni” che dimostra quanto l’Unione Europea sia “confusa”. Celik critica il documento per la “mancanza di prospettive, la distanza dalla realtà dei fatti”, sostenendo che “l’Ue sia in ostaggio di una mentalità anti-turca” e accusandola ancora una volta di non aver sostenuto la Turchia nella lotta al “terrorismo”. “Queste conclusioni, messe a punto per soddisfare le inguaribili ossessioni dell’Austria e di altri Paesi membri, sono piene di contraddizioni”, ha twittato il ministro. Il Consiglio Ue “è in ostaggio dei membri in cui regna l’estrema destra”, ha aggiunto Celik, secondo il quale Bruxelles “non rispetterà gli impegni contenuti nella dichiarazione del 18 marzo”, ovvero l’accordo sui migranti raggiunto con la Turchia nel 2016.

Commenti

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  • Massimilianodi SaintJust 30 Giugno 2018

    Oltre alla Russia nell’Unione, associerei, per motivi storico.culturali, all’Europa la Turchia, l’Iran (Nostri progenitori indoeuropei e unici che sconfissero i romani a Carre), la Siria , la Palestina e l’Egitto.

  • GIORGIO 29 Giugno 2018

    saremo mica matti!!!!!!??????