«Tagli alle pensioni d’oro e minime più alte»: Di Maio copia (male) la destra

23 Giu 2018 12:50 - di Federica Parbuoni

L’annuncio è arrivato via Facebook: già quest’estate il governo è intenzionato ad aumentare le pensioni minime tagliando le pensioni d’oro. A comunicarlo è stato il ministro del Lavoro e vicepremier, Luigi Di Maio. Suscitando, però, reazioni avverse per le cifre dell’operazione.

«Vogliamo finalmente abolire le pensioni d’oro che per legge avranno un tetto di 4mila/5mila euro per tutti quelli che non hanno versato una quota di contributi che dia diritto a un importo così alto. E cambiano le cose in meglio anche per chi prende la pensione minima, perché grazie al miliardo che risparmieremo potremo aumentare le pensioni minime», ha scritto Di Maio, aggiungendo che «chi si merita pensioni alte per avere versato i giusti contributi ne ha tutto il diritto, ma quest’estate per i nababbi a spese dello Stato sarà diversa. Quest’estate, d’altra parte, ha proseguito, «non ci sono i mondiali, ma presto avremo qualcosa da festeggiare: la fine delle pensioni d’oro e l’inizio di un’Italia più giusta».

Con l’annuncio, di fatto, l’esponente M5S ha ripreso un punto qualificante del programma del centrodestra, aumentare le pensioni minime, e una battaglia storica di FdI (Meloni depositò una proposta di legge già nel 2014, ma fu bloccata in commissione Lavoro), tagliare le pensioni d’oro, rimodulando però solo quelle che superano i 5mila euro e solo per la quota che eccede quella cifra. Ma Di Maio ha “copiato” alzando e abbassando tanto l’asticella da attirarsi critiche perfino da parte dei sostenitori della prima ora di quelle misure.

Per la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, «Di Maio lancia l’annuncio del taglio, imminente dice lui, delle pensioni d’oro con cui saranno aumentate quelle minime». «Come in altre occasioni il vicepremier sbaglia i conti e sarà Tria a spiegarglielo», ha proseguito l’esponente azzurra, ricordando che «ieri, il ministro dell’Economia gli ha già comunicato che per il 2018 non potranno essere approvate nuove leggi di spesa, quindi niente reddito di cittadinanza e niente flat tax». Si è concentrato, invece, sulla eventuale resa del provvedimento l’economista Tommaso Nannicini che, però – va sottolienato – è stato anche un senatore e un membro del governo Pd. «Di Maio dice che dalle pensioni d’oro recupera un miliardo: se gli va bene saranno al massimo 100 milioni. Uno zero in meno. Ma è uno zero che distingue la realtà dalla demagogia», ha twittato il professore bocconiano, che nel 2016 ha ricoperto il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Renzi.

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