Roma, difende il figlio. E i rom (tutti minorenni) gli rompono la mandibola

14 Giu 2018 10:14 - di Fabio Marinangeli

Aveva solo chiesto di lasciare in pace il figlio. E l’aveva fatto in modo pacifico, educatamente. Perché sapeva che quei ragazzi rom, tutti minorenni, erano un pericolo. Ma ha avuto subito la peggio, è stato massacrato di botte. Tutto è avvento alla Romanina, nel quartiere dove sono avvenuti gli arresti dei Casamonica per aver picchiato una disabile in un bar. E l’aggressore più violento è stato proprio il figlio minorenne di un Casamonica che era in compagnia di altri amici, anche loro figli di nomadi colpiti da più inchieste giudiziarie. La vittima, come riporta dettagliatamente il Messaggero, ha 48 anni, è romano e ha osato avvicinare la comitiva di ragazzi, fra i 15 ed i 17 anni, per pregarli di non fare più i bulli con il figlio- Il ragazzino infatti da mesi sopportava le angherie dei coetanei. L’uomo si è avvicinato con toni pacifici, tant’è che con lui c’era l’altro figlio di soli tre anni.. All’improvviso un ragazzino si è rivoltato contro l’adulto con una ferocia assoluta. E l’ha colpito con calci e pugni. Il 48enne è crollato a terra sanguinante sotto gli occhi terrorizzati del bimbo. È stato portato al policlinico Casilino dove i medici gli hanno riscontrato la frattura della mandibola e un taglio alla testa che ha richiesto diversi punti di sutura. Per lui almeno 30 giorni di prognosi e non è escluso che dovrà sottoporsi a un intervento maxifacciale. «Ecco come mi hanno ridotto», si è sfogato l’uomo. «Quei ragazzi violenti fanno paura a tutto il quartiere li teme».

Commenti

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  • Francone 14 Giugno 2018

    A MORTE

  • Pietro 14 Giugno 2018

    Andrebbero pestati per bene e rinchiusi in galera. Prima massacrati di botte però.

  • Gio 14 Giugno 2018

    credo che per risolvere la questione rom ci sia una sola soluzione possibile : il napalm

  • fiorenzo grillo 14 Giugno 2018

    Questi non sono minorenni, sono animali feroci da tenere in gabbia ed allora prendeteli e metteteli in carcere a lavorare sodo o a pulire le strade. Tenerli fuori significa accettare la loro violenza e spero che il nuovo governo pensi a cosa fare contro questi