Retata di poliziotti “infedeli” a Roma: tangenti per spifferare i segreti delle inchieste

26 Giu 2018 10:31 - di Lucio Meo

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e la Squadra Mobile della Questura di Roma hanno eseguito un’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che dispone misure cautelari nei confronti di 9 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio. L’operazione scaturisce da un’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma. In particolare, sono state emesse 7 ordinanze cautelari nei confronti di appartenenti alla Polizia di Stato (6 ordinanze di custodia cautelare in carcere e una misura interdittiva), un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una dipendente che svolgeva funzioni presso la Procura della Repubblica di Roma e un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un pregiudicato.

Erano pagati per combattere il crimine, ma invece di indagare sugli illeciti intascavano tangenti e divulgavano segreti sulle inchieste. Agli indagati sono contestati i reati di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio ed esercizio della funzione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio. Nel corso della mattinata saranno resi noti i dettagli dell’operazione.

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