Reddito di cittadinanza, Di Maio accelera: i dubbi del ministro Tria non lo fermano

23 Giu 2018 19:59 - di Redazione

Sul reddito di cittadinanza “ci sono valutazioni tecniche del ministro dell’Economia Tria e del viceministro Castelli comprensibili. Penso anche, però, che siamo di fronte a una emergenza assoluta che richiede una risposta subito“. Lo dice il vice premier Luigi Di Maio a proposito di un tema che è da sempre un cavallo di battaglia dei Cinquestelle ma che secondo Tria e secondo la sua vice Laura Castelli non è attuabile nel 2018 . “Non possiamo accettare che ci siano bambini in povertà assoluta – aggiunge Di Maio – cioè che non hanno da mangiare, e non fare nulla. Alle famiglie che versano in queste condizioni, ai padri e alle madri che non sanno come portare un piatto in tavola va data una risposta subito”, spiega il ministro del Lavoro e dello Sviluppo. “Per questo – conclude – in accordo con il presidente del Consiglio ho convocato un tavolo sul tema già dalla prossima settimana. Questo tema deve avere la priorità assoluta”. Parlando ieri al congresso della Uil Di Maio aveva precisato i termini della misura che dovrebbe andare a chi, perso il lavoro, seguirà un processo di riqualificazione e in cambio fornirà al Comune 8 ore gratuite lavorative di pubblica utilità ogni settimana.

Tria a sua volta aveva spiegato la sua posizione: per il 2018 “i giochi sono quasi fatti, dobbiamo concentrarci su quegli interventi di riforme strutturali che non hanno costi, ma che sono importantissimi, come far ripartire gli investimenti pubblici. Per il 2018 gli aggregati di finanza pubblica saranno mantenuti, bisogna vedere quali saranno i provvedimenti che saranno proposti dal ministro competente, come saranno articolati e come sarà distribuito nel tempo”. “Uno può anche decidere delle misure oggi che entreranno in vigore nel 2019. Dal mio punto di vista – ha concluso – bisogna vedere qual è l’effetto di spesa o di maggiori entrate, speriamo, quando questo effetto si realizzerà”.

 

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 25 Giugno 2018

    Giusto, tremendamente giusto. Quanta gente si e’ ritrovata con una pensione da ridere dopo tutti gli anni lavorati e versati. Il passato governo ha sempre foraggiato con sussidi chi non ha neanche lavorato un solo giorno, ha foraggiato tutti quelli che non hanno avuto diritto di aiuti e li sostiene a spada tratta. Anziani e malati che non sanno come poter mettere insieme due fette di pane, anziani che sono stati tartassati dal passato governo con assurde tasse, costi inauditi di elettricita’ e gas. Inutile dire chi sono stati coloro che hanno governato senza essere stati eletti dal ” Popolo Sovrano ” Popolo che se lo sono trovati al mando del Paese, cioe’ un popolo che se lo e’ trovato nel……!! senza poter reclamare. Speriamo che se di giustizia si potra’ parlare in futuro, questi personaggi dovranno ripagare tutto e perche’ no , anche un po di galera gli farebbe bene.

  • Massimilianodi SaintJust 24 Giugno 2018

    Luigi c’è chi ha versato 35-40 anni di contributi e percepisce 750-1000 euro di pensione. Tu vuoi dare 780 euro senza alcun contributo, non ti sembra una cotraddizione, o stai dicendo di lavorare in nero, tanto poi ci pensa lo Stato?