Monsignor Galantino guiderà un ente da 3 miliardi di euro: ora può dare l’esempio sui migranti

26 Giu 2018 15:13 - di Laura Ferrari

Monsignor Nunzio Galantino è il nuovo presidente dell’Apsa, l’amministrazione del Patrimonio del Vaticano. Lo ha nominato il Papa dopo aver accolto la rinuncia «presentata per raggiunti limiti di età dal cardinale Domenico Calcagno». Monsignor Galantino, già vescovo di Cassano Jonio, finora segretario generale della Cei, è diventato la bandiera del fronte più aperto nei confronti dei migranti. Un tema su cui si batte incessantemente. Come la pensa sull’accoglienza? Eccolo spiegato attraverso alcune sue dichiarazioni pubbliche. «L’espressione “aiutiamoli a casa loro” – ha tuonato il presule – è un refrain troppo frequente che non aiuta a capire veramente il problema». E ancora: «La frase “aiutarli a casa loro”, se non si dice come e quando e con quali risorse precise rischia di non bastare e di essere un modo per scrollarsi di dosso le responsabilità». In una recente intervista a Limes, il vescovo pro-migranti ha anche risposto alla domanda che si sente ripetere anche da qualche fedele più schietto: “Perché lei a casa sua non accoglie nessun migrante?”.  «Non li prendo a casa mia – ha replicato monsignor Galantino – perché per queste persone serve altro e meglio di quello che so fare io, servono pratiche e organizzazioni che sappiano affrontare le necessità di salute, prosecuzione del viaggio, integrazione, lavoro, ricerca di soluzioni». «Non li prendo a casa mia – ha aggiunto – perché voglio fare cose più efficaci, voglio pagare le tasse e che le mie tasse siano usate per permettere che queste cose siano fatte bene e professionalmente dal mio Stato, e voglio anche aiutare e finanziare personalmente le strutture e associazioni che lo fanno e lo sanno fare».

L’Apsa, l’ente guidato da Galantino, vanta utili per un miliardo di euro all’anno

In buona sostanza, il nuovo presidente dell’Apsa, si dichiarava impotente davanti a un flusso così enorme di migranti, nella sua limitatezza di prelato con un budget minimo di spesa. Da oggi, però, la posizione di Galantino è ben diversa. Diventa infatti l’amministratore del patrimonio immobiliare del Vaticano. Un calcolo approssimativo? Il bilancio dell’Apsa, ha spiegato il giornalista Gianluigi Nuzzi, a differenza dello Ior, «non è di dominio pubblico». In particolare «ha attivi per 998 milioni di euro (anno 2013)» e il «portafoglio investimenti in euro ha superato nel 2013 la bellezza di 475 milioni». E non finisce qui: il portafoglio dell’amministrazione del patrimonio della sede apostolica, cinque anni fa valeva 2,7 miliardi anche se risultava a bilancio per una somma sette volte più bassa.

Quanti migranti si possono aiutare con un miliardo di euro?

Al netto dei beni, considerato un utile annuo da un miliardo di euro, quanti migranti si possono aiutare con questa cifra? Con il suo nuovo ruolo monsignor Galantino può diventare davvero decisivo per risolvere il problema migratorio nel Mediterraneo. E se ha qualche perplessità tenga a mente quanto auspicato alcuni mesi fa da un autorevole vescovo italiano, il quale sosteneva: «Dobbiamo riconoscere che troppi beni nella Chiesa non l’aiutano ad alzarsi e a inoltrarsi per le strade del mondo come Chiesa in uscita». Chi ha pronunciato questa frase che auspicava una salutare dieta dimagrante della Chiesa? Proprio monsignor Galantino, quando ancora non sapeva di diventare presidente dell’Apsa.

  

Commenti

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  • Laura Prosperini 26 Giugno 2018

    e non sappiano quante centinaia di migliaia (si esatto, non m i sono sbagliata, centinaia di migliaia) di immobli possiede l’Apsa in Italia (decine di migliaia solo a Roma!!!) esntasse completamente esentasse