Il salasso delle imprese italiane: 101 miliardi se ne vanno in tasse

23 Giu 2018 14:13 - di Luciana Delli Colli

Le imprese italiane versano al fisco 101,1 miliardi di euro l’anno: un carico di imposte, tasse, tributi e contributi previdenziali da far tremare i polsi. Tra i principali Paesi europei, solo l’Olanda (14,2%) registra una incidenza del prelievo fiscale riconducibile alle imprese sul gettito fiscale totale superiore alla nostra (14,1%). È quanto si legge in un rapporto della Cgia. Con i nostri principali competitor, invece, prosegue la nota, scontiamo dei differenziali molto preoccupanti; tutti presentano un ”sacrificio fiscale” nettamente inferiore al nostro. Sulle aziende tedesche, ad esempio, grava un prelievo sul gettito totale del 12,3%, sulle spagnole dell’11,6%, su quelle britanniche dell’11,4% e sulle francesi del 10,2%. «Sebbene alle nostre imprese sia praticamente richiesto lo sforzo fiscale più oneroso d’Europa, lo Stato italiano continua a non agevolarne la crescita. Anzi. Ricordo, ad esempio, che il debito commerciale della nostra Pubblica amministrazione nei confronti dei propri fornitori è di 57 miliardi di euro, di cui una trentina ascrivibili ai ritardi nei pagamenti», ha spiegato il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, sottolineando anche che «il peso economico dell’inefficienza burocratica della macchina pubblica sulle Pmi, invece, è di 31 miliardi e il deficit infrastrutturale, sia materiale che immateriale, grava sul sistema produttivo per almeno 40 miliardi di euro».

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