G7, la “prima volta” di Conte al tavolo con i grandi della terra (video)

8 Giu 2018 15:01 - di Alessandra Danieli

Dalle aule universitarie in una sola settimana Giuseppe Conte si trova catapultato al G7 in terra canadese. Non sarà un battesimo internazionale facile per il presidente del Consiglio che è atterrato questa notte a Charlevoix, in Quebec, per partecipare al vertice dei leader mondiali. In agenda anche incontri bilaterali con Angela Merkel, Theresa May, Emmanuel Macron e i vertici dell’Ue:  il primo incontro sarà proprio con il presidente della commissione europea  Jean Claude Juncker. Avrà gli occhi del pianeta puntati addosso, il nuovo premier italiano preceduto dalla fama di euroscettico e “filo-russo”.

La prima volta di Conte al G7

Sul tavolo del G7 la pratica più difficile riguarda la decisione del presidente statunitense Donald Trump di estendere i dazi sull’importazione di allumunio e acciaio che coinvolge tutti i paesi presenti al summit. L’Unione europea ha già risposto nei giorni scorsi con l’imposizione di alcuni dazi e ha in programma di applicarne ulteriori nel mese di luglio. Altri paesi stanno lavorando a ricorsi da presentare all’Organizzazione mondiale del commercio, accusando gli Stati Uniti di averne violato le regole. Il G7 potrebbe essere l’occasione per smussare gli angoli e arrivare a un compromesso, ipotesi non facile vista anche la partenza anticipata di Trump che lascerà il summit per primo per raggiungere Singapore per lo storico summit con il leader nordcoreano Kim Jong Un. Che farà l’Italia?  Se Conte, per nulla intimorito dalla “prima volta”, deve tenere conto della linea incardinata dal governo Gentiloni, Matteo Salvini non fa mistero della posizione internazionale dell’esecutivo all’insegna della discontinuità. «Le politiche commerciali – spiega il vicepremier leghista – vanno ristudiate. L’Italia è una potenza che esporta e quindi va protetto il made in Italy e credo che le politiche di Trump siano soprattutto per arginare la prepotenza tedesca. L’Italia non deve subire né l’una né l’altra manovra». All’indomani della nascita del governo giallo-verde Angela Merkel era scesa in campo con un intervento aperturista nei confronti di Roma: «Non credo che ci sarà un problema drammatico al G7 nella posizione europea (sui dazi, ndr), anche se per la prima volta c’è Conte. Dovremmo parlare gli uni con gli altri, invece di parlare gli uni degli altri, e non iniziare la comunicazione in modo indiretto con insinuazioni e congetture». Il neopresidente del consiglio si farà “portavoce degli interessi dei cittadini italiani” e si dice convinto che «la prima posizione dell’Italia sarà farsi conoscere, la seconda farsi rispettare». Sull’euro quasi certamente ricalcherà il discorso di insediamento dando garanzie sulla volontà di non uscire dall’Euro, così come ribadirà la «convinta appartenenza» alla Nato e l’alleanza con gli Stati Uniti che però non esclude, come non smette di sottolineare Di Maio, un dialogo costruttivo con Mosca.

 

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