Conte ribadisce: avanti tutta su Ue, migranti e flat tax. Gazzarra in aula del Pd

6 Giu 2018 17:08 - di Antonio Marras

Un’ora di intervento, un quarto d’ora di meno rispetto al Senato ma alla Camera i toni di Giuseppe Conte, sempre morbidi ma stavolta più decisi, sono stati caratterizzati anche dalla personalizzazione del discorso, con i tanti “io” a spiegare e ribadire che il premier è lui e non è solo un fiduciario di Salvini e Di Maio. L’elenco di tutti i temi del programma è stato puntuale, con puntualizzazioni e conferme sull’impegno per il sud, la flat tax, la linea dura sull’immigrazione clandestina, la giustizia, l’Europa.

A cominciare dai vincoli di bilancio: “Noi siamo per negoziare su questo fronte, quello della discesa progressiva del debito. Bisognerà vedere come arrivarci trattando anche a livello europeo e andremo a quei tavoli volendo esprimere anche un indirizzo politico, ci auguriamo con la fermezza e la risolutezza necessarie per essere ascoltati dai nostri partner”. E sul fronte esteri, “per quanto riguarda la posizione a livello internazionale, siamo nella Nato e vogliamo, come dice il poeta, rimanerci optime”.

Il Pd si scatena sul conflitto d’interessi

In diverse occasioni Conte ha dovuto tenere a bada le urla provenienti dai banchi del Pd, come sui passaggi relativi alla giustizia e sugli impegni relativi al conflitto d’interessi, vecchi cavalli di battaglia anti-berlusconiani. “Quello del conflitto di interessi è una vexata quaestio e queste interruzioni dimostrano che ciascuno ha il piccolo conflitto d’interesse da risolvere”, e sono bastate queste sue parole a scatenare la bagarre nell’emiciclo, con il presidente Roberto Fico costretto a richiamare alcuni parlamentari del Pd. “Sono stato frainteso – ha detto poi Conte riprendendo la parola – vedete, il conflitto d’interessi si annida anche nei condomini”, obiettivo del governo sarà fare in modo di “prevenirlo” così che “chi è chiamato a rivestire funzioni pubbliche sia invitato a sottrarsi a situazioni che ne minano l’operatività”.

Le scuse a Mattarella

“Una delle cose che più mi ha addolorato nei giorni che hanno preceduto la formazione del governo, è l’attacco sui social a un congiunto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ovvero al fratello Piersanti ucciso dalla mafia. Ecco, questa è la cosa che più mi è spiaciuta”, ha detto il presidente del Consiglio incassando un sentito applauso dell’emiciclo, mentre Di Maio applaudiva imbarazzato. (video).

Via libera alla flat tax

La flat tax avrà ”un sistema di aliquote, per recuperare in qualche modo i criteri di progressività” come previsto dalla Costituzione, e ”la no tax area”. ”Credo che possiamo essere tutti d’accordo” sul fatto che ”il sistema fiscale tributario oggi in Italia lascia molto a desiderare. C’è da operare una riforma” e ”confidiamo quanto prima di portare un progetto”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.

Linea dura sui migranti

Sulla gestione della migrazione ”abbiamo indicato delle direttive che orienteranno la nostra azione” nel contratto. ”C’è l’esigenza di gestire i flussi migratori che finora, a livello europeo, si è rivelata fallimentare”. Occorre una ripartizione ”più equa delle responsabilità a livello europeo” dei flussi migratori, ha spiegato il presidente del Consiglio. ”Non è una questione solo economica ma riguarda il concetto di cittadinanza europea. E’ inutile chiedere più Europa se veniamo lasciati soli, con gli altri paesi frontalieri, di fronte a questi problemi e, semmai, veniamo esposti a dilemma-ricatto di avere qualche incentivo economico pur di gestirli da soli”.

Bocciata l’Anac di Cantone

“Ho lanciato ieri una idea e la ribadisco: cercheremo di valutare bene il ruolo dell’Anac, che non va depotenziata, ma in questo momento non abbiamo dall’Anac i risultati che ci attendevamo. Possiamo valorizzarla ma in una prospettiva di prevenzione”.

Giustizia senza pregiudizi

Sulla giustizia “non diciamo che tutto va bene. La giustizia è diventata censitaria, chi oggi può spendere soldi riesce a difendere meglio le proprie ragioni. Quindi noi dobbiamo, nel rispetti dei principi” che animano la giustizia, “essere consapevoli che ci sono dei margini d’intervento”. La giustizia, rimarca Conte, “va migliorata perché tutti i cittadini devono essere trattati allo stesso modo”, ma anche “per attrarre investimenti stranieri”, perché i limiti del sistema giudiziario sono “una delle ragioni per cui il nostro paese non esercita molto appeal”. Altri brusii in aula dai banchi del Pd.

Banche dalle funzioni diverse

“E’ opportuno distinguere fra banche che erogano credito e sono caratterizzate a livello territoriale, e banche di investimento votate più alla speculazione. Anche esperti del settore hanno rimarcato l’opprountià di operare una distinzione sul piano della disciplina. Ci sarà una revisione dei provvedimenti sul crediti cooperativo e sulle banche popolari”.

Niente veti sulle grandi opere

Sulle infrastrutture “siamo stati contestati perché il governo non è sensibile” al tema, “ma è il contrario. Noi abbiamo detto un’altra cosa e la rivendichiamo: occorre valutare costi e benefici”, ma gli investimenti in questo comparto “sono un passaggio fondamentale in una politica di crescita, quindi sicuramente non ci sottrarremo a investimenti in infrastrutture”.

Reddito di cittadinanza

Sul cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, il premier precisa: “Capisco che sul reddito di cittadinanza ci possano essere valutazioni opposte ma tengo a precisare che il reddito di cittadinanza non sarà concepito come una misura assistenziale, lo abbiamo concepito come un sostegno per il reinserimento lavorativo. Cercheremo di progettare questa misura in modo molto oculato, in modo molto articolato”.

Priorità sul terzo settore

Per quanto riguarda il terzo settore “non vogliamo smantellare il passato” e “puntiamo a valorizzarlo nel senso della sussidiarietà”. Lo ha assicurato il premier Giuseppe Conte alla Camera. Nel terzo settore vediamo “istanze di solidarietà e vediamo le difficoltà di misurare il welfare”, ha aggiunto Conte.

In serata, dopo il dibattito con gli interventi di tutti i gruppi, il voto di fiducia al governo.

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