Conte a Bruxelles: «Vogliamo fatti non più parole. Veti? Spero non servano» (video)

28 Giu 2018 16:01 - di Alessandra Danieli

«L’Italia ha elaborato una proposta che porta a questo Consiglio europeo, che è assolutamente ragionevole perché è pienamente conforme allo spirito e ai principi su cui è fondata l’Unione europea. Oggi è un giorno molto importante perché aspettiamo che dalle parole si traducano in fatti». Queste le parole di Giuseppe Conte entrando al summit europeo in corso a Bruxelles. Il premier italiano conferma la linea forte dell’Italia sul dossier immigrazione portando al tavolo comunitario le richieste di maggiore cooperazione con il governo italiano e l’urgenza di riscrivere il trattato di Dublino. Parla di un’occasione preziosa e spera che non si arrivi ai veti. «È un’ipotesi che non voglio nemmeno prendere in considerazione».

Conte: vogliamo fatti non parole

«L’Italia non ha più bisogno di segni verbali, ma di fatti concreti. Per noi, questo è un incontro spartiacque e per quanto mi riguarda sono disponibile a trarne tutte le dovute conseguenze». Il governo italiano, sulla scia della linea Salvini, si presenta alla due giorni di Bruxelles «con la forza e la consapevolezza di un governo che in Europa parla con una voce sola, ferma e risoluta», ha detto il premier. Il tema principale sarà quello di andare oltre Dublino: il criterio del Paese del primo arrivo va superato perché inadeguato, dal momento che solo il 7% dei migranti sono rifugiati. E anche se «l’Italia da anni salva l’onore dell’Europa nel Mediterraneo, una cosa è salvare vite umane, un’altra farsi carico di tutti, perché le coste italiane sono coste europee». Gli obblighi di salvataggio – spiegava Conte alla vigilia del consiglio europeo – non possono diventare un obbligo di processare le domande di asilo per conto di tutti». Non solo immigrazione. A Bruxelles il premier affronterà anche temi economici, chiedendo all’Europa una maggiore equità fiscale e di mandare un segnale sul fronte economico e dei conti pubblici.

Commenti

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  • Laura Prosperini 28 Giugno 2018

    insegniamo loro come si fa!
    altro che fare i compiti a casa, sono loro che devono imparare da noi!
    per cui noi progettiamo e loro studiano eppoi fanno.