«Con la Francia caso chiuso»: migranti e unione monetaria, il menù del pranzo parigino

14 Giu 2018 12:34 - di Prisca Righetti

Parigi, il caso è chiuso: ed è lo stesso premier Conte a confermarlo di persona, intercettato dai giornalisti mentre si reca a piedi alla presentazione del rapporto Anac. «Ho ricevuto ieri sera tardi una telefonata da Emmanuel Macron – spiega ai cronisti il presidente del consiglio – il quale tiene anche a precisare che le dichiarazioni uscite non sono a lui attribuibili, e che lui non ha mai offeso l’Italia o il suo popolo», tanto che, aggiunge in conclusione il premier, «adesso abbiamo anche concordato una comunicazione congiunta. Quindi una conversazione dai toni molto cordiali»…

Il premier Conte: «Con la Francia, il caso è chiuso»

E se il caso diplomatico con la Francia è chiuso, quello sulla questione migranti con tutta la Ue resta aperto: dolorosamente aperto; tanto che il premier Conte, accerchiato dai cronisti che lo aspettavano in strada, ha ribadito: «Ora bisogna lavorare alla riforma del regolamento di Dublino». Dopo l’iniziale chiarimento con l’inquilino dell’Eliseo, infatti, che ha slatentizzato problematiche e atteggiamenti d’oltralpe esplosi con i casi di Ventimiglia e Bardonecchia ma mai collegialmente bacchettati da Bruxelles, sull’emergenza migranti proprio il nostro presidente del consiglio ha spiegato che, insieme a Macron, «hanno concordato sulla necessità di cooperare in modo stretto Italia-Francia, ma coinvolgendo tutti i paesi europei, perché la questione dell’immigrazione è una questione la cui soluzione non può essere demandata solo all’Italia».

Ma sui migranti «la cooperazione sia una vocazione»…

«La cooperazione sia una vocazione», ha detto l’ambasciatore francese Christian Masset, ospite questa mattina a Palazzo Lombardia del presidente della Regione, Attilio Fontana, e che, facendo eco alle parole del premier Conte, nel ringraziare il governatore per questo primo confronto conoscitivo dopo l’insediamento della nuova Giunta, a proposito delle polemiche di queste ore, ha sottolineato l’importanza del colloquio telefonico della notte scorsa, dicendosi certo che i vertici di Francia e Italia «sapranno trovare una soluzione». Una soluzione che, a disgelo avvenuto, ci si augura possa arrivare presto, specie in vista del Consiglio europeo di fine giugno. «Sono necessarie delle nuove iniziative da discutere insieme», fanno sapere da Palazzo Chigi, spiegando appunto che per affrontare «i numerosi dossier di comune interesse», a partire proprio dal nodo immigrazione, Macron e Conte si vedranno domani a Parigi.

Immigrazione, unione bancaria e monetaria: il menù del pranzo

Un pranzo che dovrebbe convincere i francesi a collaborare fattivamente nel merito, non limitandosi – come fatto fin qui – a respingere forzosamente alla frontiera migranti, compresi donne incinta e bambini, dandoci pure dei cinici protagonista di una condotta vomitevole. E non solo: come confermato proprio poco fa dal premier Conte: «Con Macron parleremo di tutto perché gli argomenti all’ordine del giorno sono sicuramente – visto l’agenda del consiglio europeo di fine mese – il tema dell’immigrazione, con il regolamento del trattato di Dublino», ma anche «l’unione bancaria, bancaria/monetaria. Ma con lui, come avvenuto al G7, parliamo, e parleremo, «di tutto».

 

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