Aquarius, Di Maio si schiera con Salvini: «finito il business dell’immigrazione»

11 Giu 2018 20:13 - di Redazione

«Aquarius? Non è una bagnarola, ma una nave attrezzata che non si trova in nessuna situazione di emergenza». Luigi Di Maio si schiera accanto al leader della Lega e ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E, in un post su Facebook, spiega, soprattutto al suo elettorato, perché, come dice lui stesso, l’immigrazione da oggi non sarà più un business in Italia e qual’è l’evoluzione del caso Aquarius.

«Da oggi l’immigrazione non è più un business – avverte Di Maio – ma «una questione che deve essere affrontata da tutti i Paesi europei» e «chi voleva solo fare profitti, dovrà cercarsi un’altra occupazione. La fine del business dell’immigrazione è nei nostri venti punti. E oggi abbiamo messo la prima pietra».

Quanto alla nave Aquarius, scrive Di Maio, «il nostro governo ha deciso, visto che non c’era nessuna emergenza, di non far sbarcare la nave e di fare appello agli altri Paesi europei affinché non lasciassero ancora una volta da sola l’Italia nella gestione dei flussi migratori che è un fenomeno che riguarda tutta l’Europa. Abbiamo chiesto quello su cui a parole tutti i Paesi europei sono d’accordo: aiuto, solidarietà, suddivisione equa dei migranti che arrivano».

«Poche ore fa – sottolinea il vice premier – il presidente spagnolo Sanchez ha annunciato che la Spagna accoglierà la nave Aquarius. È una notizia importante perché segna un punto di svolta. E’ bastato fare ciò che avrebbero dovuto fare i governi precedenti, cioè dire “l’Italia non può più farsi carico da sola di questa fenomeno globale” che finalmente si è attivato un altro Paese».

«Da oggi l’Italia – afferma – non è più sola e ci auguriamo che gli altri leader europei seguano l’esempio di Sanchez. Questa è la dimostrazione che se si vuole si può fare. Ora speriamo che questo non rimanga un gesto isolato ma che dia il via ad un approccio strutturale. Che deve passare prima di tutto per la modifica del Regolamento di Dublino».

«Qual è – rileva il vice premier – il problema di questo regolamento? Che obbliga il primo Paese che accoglie i migranti a gestirli. E il primo Paese negli ultimi anni è sempre stato l’Italia. E’ questo che ha creato il business dell’immigrazione, e che fa dire a certi gestori di cooperative che l’immigrazione rende più della droga (ve lo ricordate Buzzi, dell’inchiesta Mafia Capitale?). Questo tema per me è molto importante, perché qui sono in ballo diritti umani di persone che vengono sfruttate per fare business, mentre l’Italia spende ogni anno miliardi delle tasse dei cittadini per gestire da sola una serie di emergenze che si susseguono senza sosta. E’ ora di dire basta».

«Non è facile dire basta al business dell’immigrazione – argomenta Di Maio –  perché si rischia subito di essere bollati come razzisti, xenofobi e altri insulti simili. In realtà vogliamo fare solo cose di buon senso che vanno a vantaggio sia degli italiani che dei migranti. Un anno fa avevo denunciato il fenomeno, avendo il coraggio di dire che alcune Ong facevano trasporto di migranti e non salvataggio, che sono due cose ben diverse! Un anno fa sono poi andato a Bruxelles, per parlare con il Direttore del Programma Frontex», con cui si gestiva l’emergenza immigrazione.

«Ero stato a Ventimiglia, a vedere coi miei occhi cosa succede alla frontiera tra Italia e Francia, dove ogni giorno le autorità francesi ci rimandano indietro migranti che vorrebbero magari ricongiungersi ai loro famigliari in Francia. Ora è chiaro che tutto questo deve cambiare, nell’interesse di tutti. Diritti, doveri e anche la solidarietà vanno condivisi. Stiamo cambiando l’Italia e stiamo cambiando l’Europa» scrive Di Maio.

Commenti

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  • Laura Prosperini 12 Giugno 2018

    vero…
    la guerra in atto è micidiale!
    Vogliono papparsi l’italia (e la Spagna) senza farlo scoprire agli Italiani 8ed agli Spagnoli).
    Questi tre paesi egemoni pensano solo ai proprii interessi (ma la Francia rischia di essere a sua volta fagocitata…)
    Facciamo l’ago della bilancia fra Usa e Putin autonomamente cioè seguendo i nostri interessi.
    La Libia grida vendetta (Francia statte accuorta…).
    Via tutte le zecche sorosiane non solo dall’Italia ma dal pianeta terra.

  • Pino1° 12 Giugno 2018

    L’Italia per smania di protagonismo e per darsi un ruolo che non gli viene riconosciuto da francia e germania, inghilterra compresa, come ampiamente dimostrato con l’aggressione e destabilizzazione della Libia che ci ha privato del prezioso petrolio estratto da compagnie italiane di cui si sono impossessati i francesi con bombardieri, navi e truppe ( tentano e ci riescono benissimo ) di distruggere quello che resta dell’Italia; destabilizzando il paese con la negritudine ed il regime clanico e mussulmano della gente che ci viene imposta ! Non stiamo sostenendo solo un durissimo confronto finanziario-politico ma una vera e propria guerra condotta da altri: Merkel -Macron -Inghilterra contro di noi.
    Ringraziando la demenza mentale e l’incapacità politica di capire che la lotta per la sovranità delle nazioni con questo nuovo metodo di colonizzazione a danno dell’Italia della sconvolta mente della bordellina-minnitino-gentiluccio e sempre patron napoletani o siciliani, ci ritroviamo ora ad un drammatico bivio. Tentare di non soccombere o rilanciare ma con durezza e determinazione. Finché l’Italia non sparerà la prima cannonata a trecento metri davanti la prua della miglior nave che schierano in mare i magnati dell’europa non ci sarà vera trattativa.
    Necessaria chiarificazione;
    la nave Aquarius e molte delle altre non sono – a differenza di quanto il sistema corrotto a sinistra degli organi di informazione fanno capire – delle barchette! L’acquarius altro non è che la Meerkatze della Kustenwache Guardia Costiera Tedesca progettata per navigare anche in tempeste dei mari del nord.
    Una nave che non trasporta gente in pericolo ma in assoluta sicurezza.
    Le O.rganizzazioni N.avali G.ermaniche con gente ( forse si dovrebbe dire delinquenti finanziari ) ma non lo voglio dire, come soroz, non si fermeranno di fronte a nulla, ben aiutati dai pavidi governanti deposti da un popolo che, avendo imparato nei secoli a sentire il nemico ed il pericolo anche senza vederlo, una zia minni che continua a mettere bocca insieme a martina e compagni, dimostrano che quella gente è capace di tutto, anche sacrificare l’intera nazione pur di raccattare qualche cascame di presenza per loro!

  • Nino Mucci 12 Giugno 2018

    Non andrà purtroppo sempre così. Il nuovo governo Sanchez in Spagna, che si è installato con una procedura di opposizione “dinamitata” dai Podemos, finanziati fra l’altro anche da George Soros, non è un governo nazionalista, ma presenta un’impostazione socialista internazionalista, con altre lame di fondo. Il loro progetto è appunto fare esplodere la Spagna via l’immagrazione massiccia di elementi musulmani, separare la Catalogna (obiettivo segreto anche del Qatar) con altre manifestazioni anti-unitarie, indebitare sempre più Madrid con Bruxelles, distruggere l’identità storica spagnola, rimuovere la sepoltura del Generalissimo Franco; etc: in somma, creare le condizioni virali per un nuovo caos e forse una guerra civile. Per il momento, Salvini ha raggiunto un obiettivo immediato. Ma sarà contenta l’Italia di questo processo di vera disintegrazione nazionale spagnola? Ecco il nocciolo del problema. L’Europa non aiuterà infine l’Italia: e la vera soluzione è un’Italia vera forza nazionale, fuori dall’Euro, libera dai condizionamenti massonici e dal patronaggio forzato della Nato; libera dai diktat europeistici, anche politici, come la fondamantale e scottante questione di continuare le operazioni commerciali con il regime khomeynista di Teheran, con i suoi abusi e il suoi bracci terroristici armati in Medio-Oriento! E poi l’Unione parla sempre di “diritti umani”!!

  • Marcello 11 Giugno 2018

    Bravo Di Maio! L’accoppiata Di Maio – Salvini sembra proprio vincente.