Vertice a 3 a Montecitorio: Di Maio ottimista. Salvini ai suoi: insistiamo su Savona

25 Mag 2018 15:31 - di Ginevra Sorrentino

Al lavoro per il governo del cambiamento, ha detto il premier fresco d’incarico Giuseppe Conte, ma sugli entusiasmi per la tempestività di accordi e nomine è proprio Matteo Salvini a raffreddare gli animi: stando a quanto appena fatto capire dal leader del Carroccio, infatti, il braccio di ferro, tuttora in corso, sul nome di Paolo Savona, potrebbe portare a uno slittamento dei tempi per la presentazione della lista dei ministri al Quirinale da parte del presidente designato. A quanto si apprende infatti da ambienti parlamentari della Lega, non è da escludere che Conte possa salire solo domani al Colle, da Mattarella, per consegnare i nomi della possibile compagine di governo.

Salvini, braccio di ferro in corso su Savona

Nel frattempo, ai suoi, il leader Matteo Salvini avrebbe detto – stando sempre a quanto riportano fonti della Lega – che la vicenda Savona, tutt’ora in discussione è «una questione che compete, come responsabilità, alla segretaria di via Bellerio» e che quindi sono probabili tempi più lunghi per la chiusura della lista dei ministri. «Stiamo lavorando a un governo che porti più lavoro e più sicurezza agli italiani, riportando l’Italia ad essere protagonista in Europa e nel mondo» ha poi confermato Salvini riportando tutto a un clima di maggiore ottimismo intestato ad una efficace risolutezza. «Tutto qui, questo ci chiedono i cittadini, nessuno deve aver paura del cambiamento», ha quindi chiosato il numero uno leghista, ribadendo tra le righe che il vero contratto, quello a cui lui fa riferimento, intestato al cambiamento, è quello che s’intende siglato nelle urne lo scorso 4 marzo con gli italiani.

Di Maio, non commento i retroscena…

Bocche cucite dal fronte pentastellato, che però ostenta maggiore ottimismo: «Non voglio parlare di nomi perché queste sono prerogative del presidente Conte e del presidente della Repubblica», ha rilanciato eludendo le domande dei cronisti che lo aspettavano all’uscita di Montecitorio Luigi Di Maio, allontanandosi dalla Camera dove si è appena concluso l’incontro tra il numero uno del M5S con il premier incaricato Giuseppe Conte e il leader della Lega Matteo Salvini. «Non commento retroscena perché di retroscena si tratta», ha quindi enigmaticamente aggiunto Di Maio rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle notizie, circolate in questi giorni, di veti e diktat sulla squadra di governo. Veti incrociati e diktat ventilati che il delfino di Grillo smentisce, confermando il buon esito del vertice a tre appena concluso a Montecitorio, riguardo al quale ha sostenuto: «È andato molto bene. È come se avessimo lavorato sempre insieme. C’é una totale sinergia e sintonia, stiamo lavorando velocemente per assicurare il governo del cambiamento prima possibile. Quello che posso dirvi, allora, – ha quindi concluso il leader del M5S – è che c’è molta compattezza, siamo molto soddisfatti del lavoro che stiamo portando avanti». «Con Conte e Salvini», ha infatti concluso più che soddisfatto Di Maio, «ci capiamo al volo».

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