Un morto e decine di feriti negli scontri tra Hamas e israeliani

11 Mag 2018 18:24 - di Redazione

C’è il primo morto, un palestinese, nell’ultimo venerdì di protesta organizzato da Hamas al confine israeliano. Il palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane a est di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Almeno altri 36 palestinesi sono rimasti feriti dal fuoco dei militari israeliani alla barriera di confine tra la Striscia di Gaza e Israele nell’ambito della Grande Marcia del ritorno. Lo ha riferito il ministero della Sanità di Gaza, precisando che quattro dimostranti sono in condizioni critiche. Gli israeliani hanno lanciato anche gas lacrimogeni durante scontri a est di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Lo ha reso noto il direttore del centro di primo soccorso della Mezzaluna Rossa a Nablus, Ahmad Jibril, all’agenzia di stampa Wafa. Jibril ha spiegato che 16 feriti sono stati trasferiti all’ospedale di Nablus, mentre i manifestanti che hanno inalato gas sparato da lacrimogeni sono stati curati sul luogo. Si è svolta anche questo venerdì alla barriera di confine tra la Striscia di Gaza e Israele l’ultimo venerdì di protesta nell’ambito della Grande Marcia del ritorno, la manifestazione che ha preso il via il 30 marzo. L’evento culminerà il 15 maggio, in occasione di quella che i palestinesi definiscono la giornata della Naqba (catastrofe), ovvero l’anniversario della fondazione di Israele. La data di avvio della manifestazione ha coinciso con la Giornata della Terra, che segna l’espropriazione da parte del governo israeliano di terre di proprietà araba in Galilea, avvenuta il 30 marzo 1976. Migliaia i palestinesi che in queste sei settimane hanno preso parte alla Grande Marcia del ritorno, segnata da violenti scontri tra manifestanti e forze della sicurezza israeliana. Dall’inizio della protesta sono 51 i palestinesi che hanno perso la vita, mentre più di seimila sarebbero rimasti feriti. Ieri il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, ha dichiarato illegittima la barriera al confine tra l’enclave palestinese e Israele, autorizzando i manifestanti a ”sfondare una barriera che non è un confine”.

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