Reggio Emilia, quattordicenne legata e violentata a scuola dal professore

16 Mag 2018 12:51 - di Redazione

Il 65enne arrestato lo scorso mese di marzo per il reato di violenza sessuale – che svolge la funzione di tecnico e professore in un istituto scolastico del reggiano – vede ora aggravarsi la sua posizione. Le ulteriori indagini dei carabinieri hanno infatti confermato che le attenzioni a sfondo sessuale che l’insegnante riservava alle studentesse minorenni avvenivano all’interno dell’area didattica dell’istituto frequentato dalle vittime. All’indagato è stata quindi contestata anche l’aggravante specifica di aver commesso le violenze sessuali nelle pertinenze della scuola. Il sostituto procuratore Stefania Pigozzi, condividendo l’esito degli accertamenti richiesti ai carabinieri, ha quindi ottenuto dal gip del tribunale di Reggio Emilia una nuova ordinanza restrittiva di custodia cautelare che, nel primo pomeriggio di ieri, è stata eseguita dai carabinieri. Il 65enne era stato arrestato a marzo dopo le indagini dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Castelnovo Monti.

Prof abusava delle studentesse, le indagini

I gravi episodi di violenza sessuale ai danni di allieve e le molestie erano venute alla luce grazie alle indagini dei carabinieri, avviate a seguito di voci che si erano diffuse su atteggiamenti “di natura erotica” dell’uomo che svolgeva le sue mansioni in una scuola del reggiano, per conto della quale operava anche come insegnante in un corso extrascolastico organizzato dallo stesso istituto. Tra i vari e gravi episodi contestatigli anche quello che l’avrebbe visto, durante una lezione del corso extrascolastico che dirigeva, condurre con uno stratagemma un’alunna, neanche 14enne, in una casetta di legno dove, dopo averle legato polsi e caviglie, l’ha costretta a subire un rapporto sessuale. Violenze inaudite quelle dell’insegnante, accompagnate da molestie sessuali con messaggi dal contenuto erotico che l’uomo inviava alle allieve. Erano veri e propri appostamenti quelli architettati dall’indagato, anche all’interno della scuola, dove non perdeva occasione per dar sfogo alle sue perversioni cercando di baciare e palpare le allieve. A essere abusata, in particolare, una studentessa che, caduta in un perdurante stato d’ansia, viveva l’esperienza scolastica con terrore ed evitava in tutti i modi di incontrare l’uomo, facendosi accompagnare in bagno dalle compagne.

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