Raid dei Casamonica, si chiude il cerchio: in 4 finiscono in manette (VIDEO)

8 Mag 2018 10:28 - di Redazione

Quelle immagini dell’aggressione improvvisa e violenta a una donna disabile in un bar alla periferia della capitale fanno il giro del web da ore, ormai, così come la notizia del secondo raid punitivo nel locale e le accuse contro due esponenti del clan dei Casamonica: eppure l’ondata di indignazione e rabbia non accenna a diminuire, così come non si attenua lo sconcerto per tanta ferocia gratuita e vile, rivolta contro una vittima indifesa a favore della quale ha provato a intervenire solo il gestore del bar, poi brutalmente pestato anche lui. Oggi, per quell’efferato agguato, articolato in due incursioni, due fratelli appartenenti alla famiglia Casamonica, si sono costituiti, e altre due persone sono state arrestate.

Raid dei Casamonica alla Romanina: 2 si costituiscono, poi altri 2 fermi

Due ricercati che si sono costituiti e altri due arresti: si è chiuso quindi il cerchio sull’aggressione di Pasqua in cui il barista romeno è stato pestato selvaggiamente e il locale messo a soqquadro da due esponenti del clan imparentato con i Casamonica. Le telecamere interne al bar di via Barzilai hanno immortalato i due aggressori nell’atto di minacciare, insultare e aggredire fisicamente sia il barista sia la cliente – una 40enne affetta da seri problemi psicologici – intervenuta in sua difesa. Infatti, come anticipato, mentre le indagini procedevano, i due ricercati si sono consegnati ai carabinieri alla stazione di Tor Vergata Roma, dove si sono costituiti per la duplice aggressione di Pasqua. I due, molto probabilmente sentendosi braccati dalle forze dell’ordine sulle loro tracce, si sono presentati al comando e si sono consegnati ai militari, che li hanno poi immediatamente accompagnati in Questura, dato che le indagini le sta conducendo la Polizia di Stato. E sempre nell’ambito della stessa inchiesta, questa mattina sono state arrestate altre due persone ritenute a vario titolo responsabili del raid della Romanina: un caso che, tra responsabilità dirette e connivenze silenziose, omertà e paura, probabilmente continuerà a far discutere – e investigare – ancora a lungo.

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