“Papà” Vendola all’attacco di Meloni e Salvini: «Italiani favorevoli all’utero in affitto»

5 Mag 2018 11:21 - di Robert Perdicchi

C’è una sinistra che esulta per la svolta “grillina” sul riconoscimento all’amagrafe dei figli di coppie omosessuali procreati con l’utero in affitto, come accaduto qualche giorno fa a Torino per iniziativa del sindaco Cinquestelle Chiara Appendino, seguita a ruota anche da Roma “grazie”, si fa per dire, a Virginia Raggi. Quella sinistra che esulta è la solita, quella di Nichi Vendola, astro declinante della politica ma padre di un bambino, Tobias, procreato in Canada con l’utero in affitto e riconosciuto dal suo compagno ma non trascritto all’anagrafe, per i motivi che lo stesso ex leader della sinistra spiega a “Repubblica“: «Due anni fa ci fu un tale clamore politico-mediatico sulla nostra scelta che non ce la sentimmo di mettere in una situazione di imbarazzo un funzionario. Abbiamo optato per la richiesta d’ adozione e poiché l’ atto di nascita di mio figlio è già stato trascritto non potremmo chiedere una nuova trascrizione… Il vuoto normativo va colmato, vanno rimossi gli ostacoli che possono ledere i diritti dei bambini…».

Il problema è che in Italia alcune forze politiche, di destra, ritengono vergognoso il ricorso al pagamento di cifre importanti, anche all’estero, per farsi “partorire” un bambino a richiesta, come fosse un negozio sempre aperto. Una pratica che ha poco a che vedere col riconoscimento dei diritti degli omosessuali e perfino con le coppie di fatto, ma quel “no” al mercimonio dei figli scatena l’ira di Vendola, che si scaglia contro il leader della Lega Matteo Salvini e Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia, secondo cuoio “l’utero in affitto è un reato universale”.

«Alterano – replica Vendola – il sentimento della maggior parte delle persone, rappresentano situazioni che spesso non corrispondono alla verità. Le famiglie arcobaleno sono una tra le possibili forme di realizzazione della genitorialità, rispetto a quella uomo-donna, da loro proposta, che risponde a una impostazione ideologica. Anche la scelta del termine “utero in affitto” è manipolatoria, la grava di un’ ipoteca morale pesante. Noi, come tutte le famiglie arcobaleno, non abbiamo “affittato un utero”, abbiamo costruito una relazione con delle donne che continuerà per tutta la vita, perciò quell’ espressione non rappresenta la nostra esperienza ed è profondamente offensiva».

Nessun chiarimento. da parte di Nichi, sul valore economico di quella bella relazione stabilita con le mamme dei figli di coppie gay, anche su quella del suo Tobias. Ma il problema è più generale, secondo Vendola. «Il fenomeno mercantile si sviluppa in Paesi poveri e soprattutto con coppie etero. Per questo non è stato oggetto di un dibattito pubblico, mentre ci si dovrebbe interrogare su cosa significa per la condizione Lgbt uscire dal ghetto e poter costruire percorsi di vita che comprendano la famiglia».

Commenti

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  • Stefano Schiavon 5 Maggio 2018

    Avete affittato un utero e comprato un bambino. Inutile che ci giri intorno.

  • GIORGIO 5 Maggio 2018

    trafficante di esseri umani in quanto si compra i bambini