L’umore nero di Berlusconi: chi pensa che io sia debole si dovrà ricredere

11 Mag 2018 20:55 - di Redazione

Ovviamente è il quotidiano di famiglia, Il Giornale, quello che meglio di altri restituisce il clima che si respira dentro Forza Italia e ancora nell’inner circle del capo, Silvio Berlusconi. E stando a quanto racconta Adlaberto Signore sul giornale diretto da Sallusti il clima non è affatto sereno. In pratica l’ipotesi di una astensione benevola sarebbe già tramontata e Berlusconi ha tutta l’intenzione di mostrare alla prima occasione tutto il suo disappunto per un’alleanza che avrebbe definito “un esperimento pericoloso”. Per ora resta prudentemente in attesa di conoscere il profilo del governo che dovrebbe nascere dall’intesa Salvini-Di Maio, seguendo i consigli di Letta e Confalonieri. Solo allora potrà valutare se si tratta di un governo che non mette in discussione quell’Unione europea che per Silvio Berlusconi resta una conquista. Ma “chi lo conosce bene è convinto che il leader di Forza Italia abbia già deciso di schierarsi all’opposizione del futuro esecutivo giallo-verde. Con tanto di ‘no’ convinto quando il governo a trazione Di Maio-Salvini si presenterà alla Camere per la fiducia”. A fare infuriare in particolare Berlusconi è stata la dichiarazione sul conflitto di interessi di Vincenzo Spadafora, consigliere di Di Maio, a Porta a Porta: la legge sul conflitto di interessi – ha detto – “non la facciamo per qualcuno o contro qualcuno. Non torneremo indietro su nessuno dei temi della campagna elettorale. Quello lo dobbiamo fare. E’ un nostro dovere e sarà nel contratto di governo”. Ma l’uscita di Spadafora forse è stato solo un contentino ai militanti di base che continuano a vedere in Berlusconi il Caimano di cui non è possibile fidarsi, a cominciare dal padre di Alessandro Di Battista che ha augurato a Berlusconi una veloce dipartita.

 

Commenti

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  • UGO MADRIGRANO 12 Maggio 2018

    In quali mani inaffidabili e’ caduta l’Italia! Un Di Maio,un illustre sconosciuto e un’infinita incompetenza, non gli par vero di esercitare il potere di chi ha nelle sue mani la sorte dell’Italia. Povera Italia e poveri noi!