Indonesia, intere famiglie pronte a farsi esplodere per la guerra santa

14 Mag 2018 15:46 - di Giovanni Trotta

Per il secondo giorno consecutivo un attentato suicida in nome della guerra santa ha sconvolto l’Indonesia. E per la seconda volta di tratta di una intera famiglia che decide i immolarsi. Quattro attentatori che hanno colpito questa mattina la centrale di polizia della città indonesiana di Surabaya con due motobomba sono rimasti uccisi nelle esplosioni, che hanno causato anche 10 feriti, tra cui 4 agenti. A riferirlo è stato un portavoce della polizia locale, precisando che a bordo di una delle due moto si trovava anche una bambina di 8 anni, rimasta ferita nella deflagrazione. Si apprendono altri particolari sui massacri dei cristiani indonesiani da parte dei fanatici islamici. Le autorità indonesiane ritengono che la famiglia di sei persone, tra le quali tre minorenni, responsabile degli attacchi suicidi in tre chiese a Surabaya due giorniu fa fosse rientrata recentemente in Indonesia dalla Siria. Lo ha dichiarato il capo della polizia nazionale, Tito Karnavian, precisando che sono circa 500 i foreign fighter rientrati in Indonesia dalla Siria. I componenti della famiglia – madre, padre, due sorelle di 12 e 9 anni, due fratelli di 16 e 18 anni – sono quindi sei delle 13 persone rimaste uccise nei tre attacchi. La prima esplosione è avvenuta, alle 7.30 ora locale nella chiesa cattolica di Santa Maria, seguita poi da una seconda in una chiesa pentecostale e da una terza in una chiesa protestante. “Era un’unica famiglia, comprese due bambine di 12 e 9 anni”, ha dichiarato il capo della polizia, Tito Karnavin, che spiegato che la madre, insieme alle figlie, si è fatta esplodere in una chiesa, mentre il padre ed i due figli maschi, di 16 e 18 anni, hanno colpito le altre due. I due ragazzi hanno condotto il primo attacco nella chiesa cattolica di Santa Maria. L’Indonesia è lo Stato musulmano più grande del mondo: 255 milioni di abitanti, di cui il 90 per cento di confessione islamica, l’8 per cento cattolica e 2 per cento induista. Dal 1949, anno di indipendenza dall’Olanda, l’Indonesia ha dovuto affrontare numerose sfide: separatismo, lotte etniche e religiose, calamità naturali, crisi economiche, colpi di Stato, regimi autoritari. Oggi è una repubblica presidenziale. Nel 2002 vi fu l’attentato suicida all’isola di Bali, che provocò la morte di oltre 200 persone. Responsabile ne fu un gruppo islamico locale collegate al al Qaeda.

Commenti

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  • Giuseppe Tolu 14 Maggio 2018

    Di questo passo spariranno dalla circolazione in un battibaleno, contenti loro … Peccato però per chi ci lascia le penne.