Governo, raddoppiano le pagine del programma. Ma l’accordo è ancora lontano

15 Mag 2018 16:49 - di Redazione

Matteo Salvini e Luigi Di Maio non solo non lasciano l’idea del contratto di governo, ma addirittura raddoppiano (o quasi) la mole del programma: infatti, ora le pagine sono 39 in luogo delle 26 precedenti. In parallelo crescono anche i punti tematici (22 e non più 19) su cui dal 10 maggio scorso sta lavorando il tavolo tecnico e che il governo giallo-verde sarà chiamato a sviluppare se e quando vedrà la luce.

Le pagine sono diventate 39 e i punti tematici 19

«Più lo leggiamo e più il documento cresce e vengono aggiunte nuove pagine», riferisce una fonte del M5S. Per facilitare la lettura, la versione digitale del documento che circola tra i componenti il tavolo tecnico, è contrassegnata da tre colori. Il testo in bianco e nero, riguarda le parti sulle quali si è raggiunto un sostanziale accordo; evidenziati in giallo i punti del contratto sui quali occorre ancora lavorare per trovare la convergenza e in rosso le parti dove l’intesa manca. Allo stato il colore rosso campeggia, ad esempio, sulla sezione che riguarda la Ue e l’obiettivo di revisionare i Trattati e il funzionamento dell’Unione. Tematiche sulle quali le posizioni del M5S e della Lega sono ancora distanti.

Il leghista Borghi: «Abbiamo tutti contro»

In ogni caso, la volontà di trovare l’accordo resiste. Almeno questo è il messaggio lanciato dal responsabile economico della Lega Claudio Borghi Aquilini, impegnato al tavolo tecnico sul programma. A suo giudizio, sia Salvini sia Di Maio faranno di tutto per chiudere la trattativa nonostante le distanze e le difficoltà legate «all’ambiente esterno chiaramente ostile» alla nascita di un governo giallo-verde. «Dobbiamo avere la consapevolezza che fuori da qui non abbiamo alleati – ha avvertito Borghi-. Per questo dobbiamo assicurarci di procedere spalla a spalla, coperti e uniti. Ecco perchè dobbiamo innanzitutto essere sicuri di avere le risorse adeguate per fare le cose e realizzare tutto quello che vogliamo e dobbiamo fare. Del resto, se non abbiamo i soldi, dove si va?».

Commenti

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  • PIERO 15 Maggio 2018

    QUELLO CHE MI FA ARRABBIARE ,E’ CHE IL PRESIDENTE SI DOVREBBE DIMETTERE PERCHE CONFLITTO DI INTERESSE (ANCORA PAMPINATO DALL’ALTRO IMBECILLE) POI QUESTO CASINO E’ SEMPRE COLPA LORO CHE HANNO FATTO QUESTA LEGGE ELETTORALE TRAPPOLA……………………………CHE SCHIFO E’ PEGGIO DI UN REGIME

  • Laura Prosperini 15 Maggio 2018

    si, la penso come il deputato Borghi,
    ciò questo non fa che accrescere in me la certezza che si è, comunque… sulla strada giusta… speriamo si arrivi a meta eppoi… l’Italia potrebbe rimettersi sui giusti binari da dove le banche d’affari straniere l’hanno divelta in modo prepotente (e con la connivenza di molti, gli stessi che tentano di non rimetterla in moto sabotando il governo, vuoi o non vuoi, scelto dagli elettori)