Furono rapiti da piccoli, ora gli orsetti albanesi trovano casa al Bioparco (video)

24 Mag 2018 15:28 - di Federica Parbuoni

Hanno trovato casa al Biparco di Roma tre orsetti albanesi salvati da una vita di sfruttamento e maltrattamenti. I tre cuccioli, i fratelli Gianni e Sam, nati all’inizio del 2017, e la femmina Mary, nata nel 2016, sono esemplari di orso bruno. Il loro salvataggio è stato possibile grazie a una complessa operazione internazionale, in collaborazione con i ministeri del Turismo e dell’Ambiente albanesi, alla quale hanno partecipato le tre associazioni “Salviamo gli Orsi della Luna”, “Four Paws” e “Salviamo gli Orsi Albanesi” e lo stesso Bioparco di Roma, attraverso la sua Fondazione.

I tre cuccioli sono stati sottratti a «condizioni di vita insostenibili», ha rivelato il presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa, spiegando che «in Albania gli orsi vengono strappati alle madri quando sono molto piccoli, allevati dall’uomo, tenuti al guinzaglio come cagnolini e sfruttati per foto ricordo a pagamento, oppure utilizzati per attirare clienti in ristoranti e locali». «Gli animali – ha proseguito Coccìa – vivono in piccole gabbie, in condizioni intollerabili, spesso senza cibo né acqua, privati di qualunque forma di benessere. Diventati adulti risultano dunque inutili, oltre che pericolosi. E ovviamente – ha spiegato il presidente della Fondazione Bioparco – non possono essere rilasciati in natura, ove soccomberebbero».

L’operazione di salvataggio di Gianni e Sam è scattata dopo una segnalazione sui social media, dalla quale si è saputo che un privato, il proprietario di un albergo, deteneva illegalmente due cuccioli di orso bruno. A quel punto si è messa in moto la macchina investigativo-diplomatica che alla fine ha portato i due cuccioli a Roma. Non senza, però, trasferire anche Mary, che prima di loro era stata salvata e portata allo zoo di Tirana, che però non è adatto a ospitare animali di questo tipo.

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  • Giancarlo 24 Maggio 2018

    ogni tanto una buona notizia fa bene.