Botte e umiliazioni a scuola: un incubo lungo un anno, poi la denuncia dei 5 bulli

17 Mag 2018 14:02 - di Prisca Righetti

Ancora minorenni violenti, fisicamente e psicologicamente. Ancora una vittima di coetanei aggressivi – e in diversi modi – nell’esercizio delle loro funzioni in orario scolastico e, spesso, non solamente. Ancora un pessimo esempio di bullismo, sintomo di un male a rischio endemizzazione contro cui sembrano inermi istituzioni, scuola, famiglia.

Caserta, vessato e umiliato da 5 bulli per un anno

L’ultima vicenda, allora, viene alla luce solo al suo termine, con la denuncia da parte della Polizia di Stato di 5 minorenni, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, tutti studenti di un liceo di Maddaloni (Caserta), indagati per percosse e violenza privata, reati commessi contro un loro coetaneo, vittima di episodi di bullismo reiterati per tutto l’arco dell’anno scolastico. Le indagini, svolte dal Commissariato di Maddaloni, sono scattate a seguito della denuncia del ragazzo che, accompagnato in Commissariato dai genitori, ha raccontato tutto il pregresso subito in un anno di soprusi e offese, insulti e percosse, minacce e ricatti. Un lungo, interminabile anno di vessazioni, di epiteti offensivi rivolti al giovane per umiliarlo e ferirlo, offendendolo per il suo aspetto fisico, a arrivando al punto di malmenarlo nei corridoi, come nel cortile della scuola. Il ragazzo era talmente provato che, arrivato al culmine della sopportazione, ha cominciato a dire ai suoi genitori di non avere più la forza di andare a scuola.

Botte nei corridoi, umiliazioni urlate in cortile

Così, solo alla fine di tante e tali angherie, sostenuto dai genitori e dalla sua migliore amica, il ragazzo si è convinto a raccontare tutto alla Polizia, raccontando e denunciando, dagli epiteti di cui era destinatario fino agli schiaffi subiti, tutto il repertorio criminale inferto dal gruppo di bulli. Raccolte le dichiarazioni della vittima, i poliziotti di Maddaloni hanno eseguito una serie di appostamenti per trovare un primo riscontro alle parole del giovane, confondendosi tra i tanti genitori presenti all’uscita di scuola. Sono riusciti così ad assistere in prima persona a quello che il ragazzo aveva raccontato in Commissariato. I cinque minori, tutti iscritti allo stesso liceo, tra cui alcuni compagni della stessa classe, sono stati denunciati alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli perché, spiegano dalla Questura di Caserta, «anche se non esiste un reato di bullismo, sono reati tutti i comportamenti che tale termine racchiude».

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