Berlusconi irritato, Salvini pure. Ma c’è una strada obbligata (sondaggi alla mano)

8 Mag 2018 16:02 - di Guglielmo Federici

Tutti i sondaggi danno il centrodestra in crescita. Ultimo in ordine di tempo quello commissionato da Enrico Mentana per il Tg di La7, che vede il M5S in lieve flessione e il Pd in discesa senza freni. Con un centrodestra che supera il 40 per cento. Questa la cornice entro la quale appare sempre più importante ed evidente mantenere e consolidare l’unità della coalizione. Un’unità che il M5S ha tentato e sta tentando in tutti i modi di scalfire, di mandare in fumo.

L’incarico di formare il nuovo governo non è stato affidato al centrodestra e dal Colle partiranno ipotesi disparate. Il dato da cui partire, però, è che il centrodestra è un valore, con un ruolo importante nella dialettica politica, indipendentemente dalle soluzioni titate fuori dal Quirinale. Un patrimonio che non va disperso e che va difeso da chi ha tutto l’interesse a sfaldarlo. Capita così che nei i nervosismi di queste ore tutti gli attori del centrodestra abbiano in qualche modo ragione. Giancarlo Giorgetti, coerentemente con la linea della Lega, al solo sentire parlare di un’ipotesi  che Forza Italia possa dare l’appoggio a un governo neutrale, ha lanciato una sorta di altolà, dichiarando che in questo caso l’alleanza salterebbe. Giorgetti ha poi aggiunto: «Berlusconi speriamo che faccia un gesto di responsabilità, per permettere la nascita di un governo politico». Serve secondo il capogruppo alla Camera della Lega, trovare «una forma di coinvolgimento di Forza Italia che sia compatibile con la presenza del Movimento Cinque Stelle».

Forza Italia, con la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini,  risponde categoricamente alla “richiesta” della  Lega: «La proposta di Giancarlo Giorgetti che chiede a Silvio Berlusconi di fare nascere un governo politico M5S-Lega è “irricevibile”, dice dai microfoni del Tg3 Maria Stella Gelmini. Con i veti e controveti dei Cinque Stelle «Di Maio si è assunto la responsabilità di portare il Paese alle elezioni. Perché se oggi non abbiamo un governo, non è certo colpa di Fi che non ha mai posto veti nei confronti di nessuno, né del Pd, né di M5S. Chiedere oggi a Fi l’appoggio esterno è una domanda malposta e avrà una risposta chiaramente negativa», dice la Gelmini assicurando che «Fi voterà no al governo di un presidente. Per un principio di lealtà non saremmo certo noi a distinguerci rispetto al resto della coalizione, quindi, crediamo che non ci siano le condizioni per votare un governo neutrale», ribadisce la capogruppo alla Camera di Fi, Maria Stella Gelmini.

Ha ragione Silvio Berlusconi, che chi gli è vicino descrive come molto irritato dal pressing della Lega. «Adesso mi ha proprio stancato…».  Silvio Berlusconi viene descritto sempre più insofferente da coloro che hanno avuto modo di avvicinarlo. E l’obiettivo dell’insofferenza, esplicitata dalle parole che gli sono state sentite dire, sarebbe l’alleato Matteo Salvini, che gli appare troppo deciso a far partire un esecutivo Lega-M5S. La richiesta, in qualche modo, di  farsi da parte, sia pure con tutte le garanzie politiche non gi va giù.. Al momento, però, l’umore dell’ex premier sarebbe tutt’altro che rinunciatario, specie in mancanza di una caduta delle pregiudiziali pentastellate nei suoi confronti. E vedrebbe come male minore la nascita di un governo neutrale secondo l’indicazione del Capo dello Stato, per poi andare al voto a fine anno. Il problema è che Fi, nel frattempo, sarebbe tutt’altro che monolitica e attende di capire la direttrice di marcia. Anche fra alcuni dei suoi consiglieri si fa strada l’ipotesi di non mettersi di traverso rispetto a un governo giallo-verde. Ma con tutte le cautele del caso. C’è dibattito, le posizioni si confrontano. Ma rimanere uniti è una via obbligata.

Commenti

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  • marco 9 Maggio 2018

    secondo il mio parere,non dovrebbe esistere un centro nella destra.

  • Giuseppe Forconi 9 Maggio 2018

    Inoltre non capisco come un comico come Grillo non sia capace di richiamare Di Maio a piu’ miti consigli. Scusate ma conoscendo il Grillo sara’ un po difficile che esca niente di buono da sotto quella pelliccia di capelli.

  • Giuseppe Forconi 9 Maggio 2018

    Sono sicuro che Salvini non si lascera’ giocare da Di Maio, non pecca di protagonismo come lui cercando in ogni modo di essere il numero uno, e’ ben saldo con i piedi a terra. Di Maio deve solo arrivare al punto, se ce la fara’, di capire che con un Paese come l’Italia non si puo’ giocare.

  • concetto 8 Maggio 2018

    Ma Salvini si è reso conto che se lascia forza italia e va con ms5 diventa partito di minoranza e Di Maio gli mette i piedi in testa. I vedi di Di Maio sono solo prese di posizione per smantellare il centro destra e diventare il primo partito e dettare legge. Non esiste un centro destra senza Berlusconi.