Trony, Euronics, Mediaworld: 10mila posti a rischio. Tutta colpa di Amazon
L’ultima vittima del boom delle vendite on line è stata la catena americana di giocattoli Toys R’ us, messa in ginocchio dall e-commerce che vede Amazon in prima fila. Ma ora a rischiare, come rivela un’inchiesta della Stampa, “sono soprattutto le grandi catene che vendono elettronica di consumo, come Trony, Euronics e Mediaworld”. Circa diecimila i posti a rischio. Da ultimo 40 negozi Trony hanno chiuso i battenti con 500 lavoratori licenziati tramite Whatsapp da Dps Group cui facevano capo gli esercizi commerciali che hanno abbassato la serranda.
«E’ un vero terremoto quello che è in corso – spiegano gli esperti interpellati da… Per continuare a leggere l'articolo Abbonati o Accedi
3 aprile 2018 - 14:42
Chi compra da amazon e rivende distrugge la economia, indagate magistrati su chi ordina spesso ad amazon, anche gente con lavoro ben pagato che vuole sempre di più.
3 aprile 2018 - 10:42
Amazon offre ben altro servizio ed informazione. Se nei negozi in oggetto chiedi un’informazione, primo devi metterti in coda, poi ti viene risposto in modo spesso spocchioso e ancor più spesso non sembrano avere informazioni adeguate: i commessi dovrebbero avere una tablet con dettagliate schede ed info, che in genere non hanno; e infine sarebbero parole, niente di scritto. Amazon non paga le tasse? Paga un’IVA inferiore? La colpa è del Governo, dell’Agenzia delle Entrate. Le grandi catene commerciali hanno ucciso il piccolo commercio, ma poi non hanno saputo evolversi: che ci vuole a fare un sito come quello di Amazon? mettere in rete strutture esistenti? Ma purtroppo le grandi catene commerciali pensano solo a ridurre i costi, stanno ammazzando anche la nostra agricoltura e i nostri allevamenti, ci mettono sul piatto alimenti comprati in Asia ed Africa, ovviamente senza evidenziarlo.