Trieste, ucciso in casa pugnalato all’addome: la moglie, sotto torchio, confessa

2 Apr 2018 11:13 - di Martino Della Costa

In quella che avrebbe dovuto essere una tranquilla serata di Pasqua, un uomo viene ritrovato morto in un’abitazione, disteso sul pavimento, riverso sul suo sangue. Tutto rimanda, inequivocabilmente e da subito, all’ipotesi dell’omicidio: forse d’impeto e solo per poco dai contorni oscuri. E su quella vittima, pugnalato in pieno petto, ucciso in casa forse dopo un banale litigio (l’ennesimo in tanti anni, si scoprirà a breve), s’indaga analizzando al microscopio rapporti, torti e ragioni che hanno portato a quel tragico epilogo..

Trieste, ucciso in casa con una coltellata all’addome

La scena del crimine rimanda a una lite; un coltello da cucina coperto di tracce ematiche viene individuata subito come la possibile arma del delitto, trovata estemporaneamente; gli accertamenti scientifici, un primo esame dell’anatomopatologo e i riscontri delle investigazioni tradizionali scattate immediatamente, s’incastrano come i tasselli di un puzzle giallo: e i sospetti indirizzano tutti su un movente scattato all’interno delle mura domestiche e su un potenziale colpevole: la moglie della vittima. La quale, dopo una lunga notte d’interrogatorio, sotto torchio e con le spalle al muro, confessa. Il sito dell’Ansa, tra gli altri, riprende il servizio ricco di particolari e aggiornamenti dell’ultim’ora pubblicato su il Piccolo di Trieste, che nel ricostruire i contorni della vicenda e il clima in cui il delitto è maturato, fa sapere nel dettaglio come si sono svolti gli eventi e come si è arrivati all’individuazione del colpevole. E allora, riporta il servizio pubblicato sul quotidiano locale triestino, «la notizia si è diffusa in nottata, ma la morte risalirebbe ad alcune ore prima. Indagini sono in corso da parte della polizia, intervenuta sul posto con pattuglie della Questura e agenti della Polizia scientifica. Gli investigatori hanno già escusso le persone che erano più vicine alla vittima».

La moglie, interrogata di notte, confessa il delitto

Poi, seguendo e aggiornando quasi in tempo reale, il Piccolo poco fa ha aggiunto: «La donna è ora in stato di fermo». E riportando fonti della Questura di Trieste, registra: «Nella nottata odierna (fra domenica 1 aprile e lunedì 2 aprile ndr) è stata sottoposta a fermo da parte del Sostituto Procuratore della Repubblica, C.L. classe 49 ritenuta responsabile dell’omicidio del marito». E ancora, riportando informazioni trapelate dagli investigatori: «La donna che ha dapprima fornito una ricostruzione di comodo dei fatti occorsi all’interno delle mura domestiche, apparsa da subito non sostenibile per le numerose contraddizioni fornite nel corso dei vari ascolti, messa dagli investigatori della Squadra Mobile più volte di fronte all’incalzante evidenza degli elementi oggettivi che riconducevano ad un suo netto coinvolgimento, ha infine ammesso la sua responsabilità relativa all’accoltellamento del marito». Un caso di violenza domestica dal tragico epilogo analizzato e risolto nello stesso  arco di tempo.

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