“Spaccagli le gambe”: la follia di un padre sul campo di calcio

8 Apr 2018 19:54 - di Redazione

Ragazzi di 12 anni che giocano a calcio. Padri esagitati che sognano tanti piccoli Ronaldo. Ed è follia. “Spaccagli le gambe” ha urlato un genitore dalla tribuna, e l’allenatore della squadra avversaria ha ritirato i suoi giocatori dal campo. È successo nel Torinese – lo apprendiamo dal Correre della Sera- durante la partita di categoria Esordienti, ragazzi di 12 anni, Venaus-Lascaris. Sport così, meglio non farlo. E la partita è stata sospesa.

“Sulla tribunetta tra gli altri genitori il clima si stava scaldando. E anche se in campo tutto era sereno l’allenatore valsusino Fabrizio Vigna, ha reagito nel modo più eclatante, che non ha raccolto però la solidarietà del collega del Lascaris (di Pianezza), Domenico Delli Calici, secondo il quale sarebbero dovuti uscire i genitori.

 In serata il Venaus ha diffuso una lettera aperta al papà esagitato in più punti. Il succo? «È apprezzabile che tu segua tuo figlio in una trasferta lunga. Ma non per insultare chi gli consente di giocare o di esibire dalla tribuna la tua sconfinata ignoranza danneggiando tutti». Il papà si è difeso: “Ho detto massacriamoli, ma intendevo dire a livello di gioco, non ho detto di spaccare le gambe ai bambini”.  Sono termini purtroppo che si usano durante le partite di calcio. E’ iniziato il parapiglia tra genitori.

L’allenatore e la dirigenza del Lascaris criticano la scelta del Venaus di lasciare il campo: «Queste cose succedono ogni sabato nei campi giovanili – dice l’allenatore del Lascaris – se adesso si iniziano a fare i comunicati stampa e a interrompere le partite per ogni minima parola, è finita. Io dovrei farlo ogni sabato quando insultano i miei ragazzi, è una cosa di routine. Dopo il parapiglia tra i genitori la cosa era finita lì, ma l’allenatore del Venaus ha inspiegabilmente subito mandato via i suoi ragazzi. Queste cose normalmente si risolvono parlandosi tra dirigenti e allenatori, senza fare i comunicati stampa. Non è una cosa normale lasciare il campo di gioco per le urla dei tifosi». Una difesa del tutto irricevibile. La folia dei genitori di fronte ai propri figli che inseguono un pallone non ha limiti. Lo sa bene chi le scuole calcio le frequenta abitualmente. Quelle parole in liberà sono un orrore e un’incitazione alla scorrettezza.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *