Siamo all’assurdo, i migranti protestano a Pistoia: non vogliono i letti nuovi

17 Apr 2018 10:29 - di Martino Della Costa

I migranti protestano. Ancora. Stavolta a Pistoia, ieri in una struttura dell’Aurelio a Roma. L’altro ieri nella ex base militare di Cona, in Veneto. E ancora prima a Bari: protestano e si lamentano ovunque, e talmente tanto, che ormai è quasi impossibile tenere il conto delle recriminazione quotidiane e delle manifestazioni di piazza.

Migranti protestano a  Pistoia: non vogliono cambiare letti

Siamo davvero al paradosso: un assurdo con cui quasi abbiamo imparato a trattare, ma dal quale non possiamo evitare di prendere le distanze. E così, nel Belpaese, eletto a furor di accordi europei siglati dai governi di centrosinistra, gettonatissima “repubblica del Bengodi” di profughi e richiedenti asilo, accade ancora una volta che l’ospitalità coatta, che da anni garantiamo a migranti economici e non – senza distinzione di sorta ormai – ci viene rinfacciata e rispedita al mittente. E una volta sono le ricariche del telefonino consegnato in ritardo; un’altra la recriminazione è sui pasti – ora sciapi, ora sempre i soliti, ora serviti freddi –. Stavolta, infine, sono i letti il motivo del contendere: la causa scatenante che ha portato gli immigrati ospiti di una struttura di Pistoia a scendere in piazza. Proprio così: oggi i migranti, soccorsi e salvati in mare aperto, approdati sulle nostre coste, accompagnati nelle strutture d’accoglienza disseminate o improvvisate ovunque nel Paese, protestano contro la sostituzione dei letti matrimoniali con letti singoli nelle camere che li ospitano in una struttura all’Abetone.

Immigrato nigeriano ferisce un operatore tirandogli un tablet

Una protesta rumorosa, quella animata da un gruppo di una cinquantina di profughi contro la sostituzione dei letti nella struttura dove sono ospitati. E’ accaduto nella tarda mattinata di ieri all’Abetone (Pistoia). I carabinieri dei comandi di Abetone e Cutigliano sono intervenuti presso il centro di accoglienza straordinario “Residence La Riva” di via Brennero, gestito dalle Misericordie della Toscana, dove la cinquantina di ospiti della struttura, richiedenti asilo, stava portando avanti una protesta perché gli operatori stavano sostituendo i letti matrimoniali attualmente collocati nelle camere, con letti singoli. Come se non fosse già abbastanza, peraltro, durante i disordini, un immigrato nigeriano 26enne ha pensato bene di scagliare un tablet contro uno degli operatori al lavoro – un 43enne pistoiese – colpito al volto e che ha accusato alcune contusioni che sono state medicate presso il pronto soccorso di San Marcello Pistoiese. L’autore del gesto, spalleggiato ed imitato da due connazionali, un 19enne e un 22enne già denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e blocco stradale, si sono rifiutati di fornire le proprie generalità. I tre cittadini nigeriani sono stati denunciati mentre l’operatore rimasto ferito si è riservato di sporgere querela per le lesioni subite. La situazione, infine, è stata riportata alla calma senza ulteriori incidenti dai militari intervenuti: per smaltire sgomento e indignazione per quanto accaduto, invece, ci vorrà di più…

Commenti

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  • franco prestifilippo 18 Aprile 2018

    Siamo alla totale follia, e purtroppo non si prendono provvedimenti di nessun genere !!

  • salvatore 18 Aprile 2018

    rispediamoli a casa loro

  • Francesco 18 Aprile 2018

    Logico: ma se sono abituati a dormire sulla paglia insieme agli animali !!…questa è nostalgia di casa. Ergo: mandateli subito indietro.

  • Agostino 18 Aprile 2018

    FUORI DALLE PALLE SUBITO

  • pietro meucci 18 Aprile 2018

    Devo smettere di leggere notizie di questo genere perché la salute del mio fegato è mille volte più importante della vita di questi animali nocivi.

    • Gabriella Doro 19 Aprile 2018

      Non se ne può più…come si fa a non capire che è un piano ben preciso x sottomerci tutti…come si può essere così ottusi…questi sono peggio dei fascisti!!!!!

  • Luigi Fassone 18 Aprile 2018

    E ci si mette pure un GIP siculo che sostiene che i migranti recuperati (anche se non in pericolo di annegamento) al largo della Libia non possono essere riconsegnati alla loro Guardia Costiera perché la Libia non è affidabile sull’argomento : diritti umani. Così,amabilmente,veniamo fottuti,perché in futuro dovremo accollarceli tutti noi,gli africani. Provenienti dall’unico continente ove non è in atto alcuna guerra…

  • Sabino Gallo 18 Aprile 2018

    Pooooveriini ! Loro vedono che ,in Italia abbiamo delle abitudini “storiche” ,per riposare e per…., ed hanno voglia di integrarsi! Prima si sollecita l’integrazione e, poi, ci si lamenta!

  • Angelo 18 Aprile 2018

    Siamo un paese ridicolo dove le forze dell’ordine non hanno alcun potere, in paesi più civili avrebbero usato la forza e poi espulsione immediata

  • Luciano Antonioli 18 Aprile 2018

    Sono dei primitivi, stanno bene al loro paese, rispedire prima possibile.

  • Angela 18 Aprile 2018

    Bisogna assolutamente rispedire a casa loro queste persone…Per il bene del Nostro Paese.

  • Emanuela 17 Aprile 2018

    Sono stanca di commentare notizie come questa, li dobbiamo cacciare e chiudere i porti … condannare le ONG processarle e rimandarle dai loro padroni !! BASTA !!!!

  • danilo terrzaghi 17 Aprile 2018

    non c’e’ da commentare ,,prenderli e si rispediscono al mittente e quelli che brontolano a mare lontani da qualsiasi spiaggia e i buonisti assieme a loro

    • pancrazio 18 Aprile 2018

      Hai ragione.Io quando avevo 17 anni sono stato un immigrato in svizzera e per entrare avevo la carta d’identita’ piu’ il contratto di lavoro che mi aveva fatto avere preventivamente mio cognato che in svizzera ha vissuto tutta la vita e non ero mantenuto dallo stato svizzero ma lavorai per cinque mesi duramente come manovale presso una impresa edile.Per l’anno seguente mi rinnovarono anche il contratto ma essendo giovane decisi di rimanere a casa con i miei.Io non sono razzista ma con tutti i problemi che abbiamo gia’ noi italiani dobbiamo mantenere pure questi ingrati perché il lavoro duro non lo vogliono fare: o si mettono ai semafori per lavarti i vetri della macchina anche se sono puliti o vicino ai supermercati per prendersi le monete dal carrello della spesa con la scusa che ti aiutano a caricare.