Roma, degrado senza fine, vandali in azione al Gianicolo: divelti i busti di 2 patrioti

14 Apr 2018 13:11 - di Redazione

Roma, degrado senza fine: vandali in azione al Gianicolo siglano l’ultimo sfregio inferto alla capitale, ai suoi luoghi-simbolo, ai suoi miti. Dopo aver regalato alla capitale la cartolina che ha girato mezzo mondo di un albero di natale disadorno passato alla storia con il nome (più che mai simbolico e onomatopeico) di Spelacchio. Dopo aver risuscitato la leggenda Bikila per una maratona cittadina, salvo poi improvvisare, dopo gli insulti del web, scuse e giustificazioni. Dopo gli affronti vandalici sferrati da turisti e delinquentelli di mezza tacca a monumenti e fontane, insomma, dopo mesi e mesi di cronaca di un degrado cittadino che, con modalità perfettamente bipartisan, investe ormai il centro capitolino come la periferia, l’ultimo sfregio a Roma, ai suoi simboli, alla sua storia, risale ad appena qualche ora fa e si deve agli ultimi, ennesimi, teppisti ignoti in azione nella notte su uno dei 7 colli.

Vandali in azione al Gianicolo: si accaniscono sulle statue

Vandali che si aggirano indisturbati, coperti dal buio e dal silenzio della notte, per il Gianicolo, uno dei luoghi più belli e rappresentativi della capitale, con il solo intento di infliggere l’ennesima ferita a Roma e ai suoi simboli: armati di criminalità e scempiaggine, si sono avvicinati a due statue che si erigono sui viali alberati di uno dei 7 colli romani, e hanno colpito fino a distruggerne il basamento i busti dei due patrioti Melchiorre Cartoni ed Enrico Guastalla, divelti e buttati a terra senza fortunatamente riportare danni strutturali evidenti. Poi, non contenti, ha rivolto la loro furia vandalica anche contro un segnale stradale e contro il vetro di una bacheca in legno, posta all’ingresso dell’Ambasciata di Finlandia presso la Santa Sede in via Passeggiata del Gianicolo. A quel punto, richiamati dall’allarme lanciato dal custode dell’Ambasciata, sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Roma Gianicolense, che ora indagano su fatti… e misfatti.

 

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