Ostia, chiuso il “Bar Music” di Roberto Spada: è un luogo di ritrovo di pregiudicati

5 Apr 2018 12:34 - di Alessandra Danieli

Lucchetti al locale gestito da Roberto Spada. Gli agenti della Divisione della polizia Amministrativa e Sociale a quelli del Commissariato Lido hanno dato esecuzione al provvedimento del Questore di revoca della licenza e chiusura del Bar Music di Ostia, di cui era titolare il numero uno della famiglia Spada, agli arresti per la ormai “famosa testata” a un giornalista e accusato di “promuovere” attività mafiose.

Ostia, chiuso il bar di Roberto Spada

A quanto fa sapere la Questura di Roma all’esercizio era già stata sospesa la licenza per 45 giorni nel dicembre 2017, per essere stato segnalato come luogo di ritrovo di pregiudicati. In seguito a ulteriori controlli è stato constatato che il bar in effetti, non solo continuava a essere frequentato da pregiudicati, ma che veniva gestito da una persona priva di autorizzazioni e senza un regolare contratto di lavoro, anche se il gestore ha affermato di essere alle dipendenze della famiglia Spada. «Il provvedimento – precisa la questura – è stato ritenuto urgente non solo per il disagio creato dal bar alla collettività ma anche in considerazione del fatto che Spada il 9 novembre 2017 è stato oggetto di un decreto di fermo della procura di Roma in merito ai reati di lesioni personali e violenza privata aggravata per la nota vicenda dell’aggressione ai danni di una troupe televisiva di Rai 2».

Senza licenza e covo di pregiudicati

Inoltre, ricordano da San Vitale, Spada è attualmente detenuto in base a un’ordinanza di custodia in carcere con l’accusa di essere uno dei promotori dell’associazione mafiosa operante sul litorale romano «volta a commettere reati di omicidio, estorsione, traffico di stupefacenti e al fine di acquisire il controllo di attività economiche di balneazione, sale giochi ed altri esercizi pubblici». Spada, inoltre, «è stato colpito pochi giorni fa anche dalla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza emessa dal Tribunale di Roma», un provvedimento che, per il codice antimafia, gli vieta qualsiasi licenza o autorizzazione di polizia e di commercio.

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