Molise, il candidato dei Cinquestelle costretto a confermare la parentela con lo zio killer

5 Apr 2018 13:22 - di Redazione

Ci aveva provato Andrea Greco ad occultare e a tenere nascosto il legame con Sergio Bianchi, famigerato killer della camorra accusato di aver commesso tra i 200 e i 300 omicidi. Una parentela di quelle che possono far saltare una intera campagna elettorale e imbarazzare i vertici di un partito che ha sempre fatto del giustizialismo e della legalità la propria bandiera. Ci era riuscito Andrea Greco, fino ad ottenere la candidatura a presidente del Molise. Ma ad Agnone (suo paese d’origine) in molti sapevano e la notizia ha iniziato a circolare. Così il candidato, non potendo più occultare, ha provato a minimizzare. «Mia zia ha avuto un flirt con un personaggio», aveva provato ad abbozzare. E invece adesso, dopo che la vicenda è arrivata alle cronache nazionali, è stato costretto ad ammettere tutto: «Una mia zia si è sposata con un personaggio appartenente alla criminalità organizzata». E ancora: «Durante un blitz delle forze dell’ordine, alla ricerca di questo personaggio, mio padre è stato ferito a un braccio». Sì, c’entra anche il padre in questa vicenda: era fortemente sospettato di nascondere in casa il pericoloso latitante che esplose dei colpi d’arma da fuoco contro i militari che cercavano il rifugio di Bianchi.  Dopo l’ammissione, Greco prova a giocare il ruolo della vittima: «Mio padre è una vittima delle mafie», ha detto a margine di una conferenza stampa. Ma non si capisce il senso: le forze dell’ordine che hanno effettuato il blitz per scovare un killer efferato sono considerate mafia? Una vicenda dai contorni ancora oscuri e dai molteplici interrogativi su cui uno in particolare: perché la famiglia del candidato dei Cinque Stelle, che era a conoscenza del legame della zia Giuseppina Greco con il malvivente, non denunciò la cosa alle locali forze dell’ordine? Questo sarebbe stato il comportamento corretto e a difesa della legalità. Lo scandalo continua a montare e investe i vertici romani dei grillini, da Di Maio a Fico, che vedono calare il consenso del proprio candidato (in Molise non si parla d’altro).

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  • Rocco Marino 8 Aprile 2018

    A Roma se dice: Er più pulito c’ja la rogna