Londra violenta: altri 7 accoltellati, ma il sindaco Khan minimizza

6 Apr 2018 14:27 - di Redazione

Non si ferma l’ondata di violenze nelle strade di Londra, dove Scotland Yard dall’inizio dell’anno ha aperto 55 indagini per casi di omicidio. Nelle ultime ore, dopo che non si erano ancora placate le polemiche per le morti violente della 17enne Tanesha Melbourne, del 16enne Amaan Shakoor e del 18enne Israel Ogunsola, in tre diversi episodi, sono stati registrati altri sette accoltellamenti. L’età delle vittime va dai 13 ai 40 anni, ma sono soprattutto gli adolescenti e i giovani ad essere coinvolti in quella che appare come una guerra spietata tra bande rivali, legata allo spaccio di droga.

Il sindaco Khan: “La polizia ha tutto sotto controllo”

Di fronte alle proteste delle varie associazioni di quartiere, il sindaco della capitale, Sadiq Khan, ha negato che la polizia abbia perso il controllo della situazione. Una tesi esattamente opposta a quella di Victor Olisa, ex alto funzionario di Scotland Yard e responsabile della polizia nel quartiere di Tottenham. Olisa, riporta il Guardian, ha accusato la Metropolitan Police londinese di non avere più il controllo delle strade e di essersi trincerata dietro a un “assordante” silenzio durante questa inarrestabile escalation di violenza. Una violenza che, nei giorni scorsi, è costata la vita anche a una giovane di origine italiana.

Il sindaco di Londra ha tagliato le risorse per la polizia

Per Olisa, le cause della progressiva perdita di efficacia per una forza di polizia storicamente considerata efficiente e al servizio dei cittadini, vanno individuate nei tagli ai finanziamenti e nei nuovi compiti assegnati a Scotland Yard, che hanno portato gli agenti lontano dalle strade, perdendo il polso del territorio. In risposta alle crescenti preoccupazioni dell’opinione pubblica, il capo di Scotland Yard, Cressida Dick, prima donna al comando della polizia di Londra, ha annunciato il varo di una nuova task force di 120 agenti. Ma a parlare sono soprattutto i numeri, che indicano 55 casi di omicidio o sospetto omicidio dall’inizio dell’anno, mentre al settembre 2017 risultava un taglio del 16% agli organici della polizia in Inghilterra e Galles, con una riduzione di oltre 22mila agenti a partire dal 2009.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Luciano Vignati 7 Aprile 2018

    Quello che sta succedendo a Londra è la conseguenza del multiculturalismo e della globalizzazione. Non si possono applicare le regole civili alle persone che arrivano da aree che ancora oggi si applica il taglio delle mani e altre amenità (vedi Pakistan e alcuni paesi africani e del golfo) anche se poi i giornalisti occidentali fanno finta di non sapere. Per loro il nostro buonismo e permissivismo è sinonimo di debolezza e decadenza, pertanto siamo persone da sacrificare. (è il nuovo credo dell’islam) Non dico arrivare alle loro atrocità di classici figli di una iena e di uno sciacallo, ma almeno applicare il carcere duro e l’isolamento come hanno fatto gli americani con i terroristi dell’attentato alle torri gemelle.

  • davide cogliati 7 Aprile 2018

    C****** I LONDINESI CHE HANNO VOTATO UN MUSULMANO ALLA GUIDA DELLA CITTA’…COSA VI ASPETTAVATE, GIA’ SCRITTO IL PROGRAMMA, MINIMIZZARE SUI REATI ISLAMICI, MINIMIZZARE SULLE BANDE (ISLAMICHE), RIDURRE LE FORSE DELLA POLIZIA, ESPANDERE IL PIANO IL PIANO MOSCHEE E SUSSIDI AI MUSULMANI, TUTTO SCRITTO. QUESTO E’ IL RISULTATO, GB SVEGLIATI, RIPRENDITI LA TUA SOCIETA’.

  • Lorenza ceccaroni 7 Aprile 2018

    Il sindaco di Londra deve essere inglese, non pakistano.

  • Gio 6 Aprile 2018

    Quello che non viene detto è che nel 99% dei casi si tratta di giovani di origine straniera, ormai di terza generazione. Alla faccia dell’integazione.