Le Marche tremano ancora, raffica di scosse e tanta paura: gravi i danni

10 Apr 2018 9:07 - di Redazione

Le Marche tremano ancora. Una scossa di terremoto di magnitudo 4,7 della scala Richter è stata registrata alle 5.11 nella zona di Muccia, Pieve Torina e Pievebovigliana, in provincia di Macerata. La scossa è avvenuta a due chilometri a sudovest di Muccia e a una profondità di 9 chilometri. Nelle due ore successive sono state registrate dalla Sala Sismica Ingv altre 30 scosse d’assestamento, tutte di magnitudo inferiore, tra 1 e 3.5.

Scosse nelle Marche in Umbria e a L’Aquila

C’è stata tanta paura, “gli abitanti sono fuori dalle case perché si sentono più tranquilli. I danni si sono verificati su strutture già lesionate, tuttavia faremo le verifiche in tutti gli edifici agibili per controllare se è tutto a posto”, sono state le parole  a Skytg24 di Mario Barone, sindaco di Muccia. “A scopo precauzionale abbiamo chiuso la scuola materna – ha aggiunto Barone – e poi ci sono state pietre cadute dalle mura sulle strade. Non ci sono stati feriti. La paura è tanta, c’è tanta ansia e preoccupazione per quelle che potrà accadere ancora”. A seguito della scossa è stata sospesa la circolazione ferroviaria sulla linea Civitanova-Albacina per accertamenti tecnici.
Scossa di magnitudo 3.3 vicino all’Aquila
Una scossa di magnitudo 3.3 è stata avvertita anche all’Aquila. L’epicentro è stato localizzato nel piccolo Comune di Ocre (1000 abitanti circa) alle porte della periferia est del capoluogo abruzzese. Non sono segnalati a cose o a persone. Il 30 marzo scorso la città è stata interessata da un terremoto di magnitudo 3.9. Oltre che nelle Marche, la scossa è stata chiaramente avvertita anche in Umbria. La Protezione civile è in contatto con i sindaci delle zone terremotate che al momento non hanno segnalato danni.

Crollato il campanile della chiesa di Muccia

La scossa di terremoto con epicentro a 2 km da Muccia ha fatto crollare il piccolo campanile della Chiesa del ‘600 Santa Maria di Varano. Ora sono in corso accertamenti, spiega il primo cittadino, per verificare se vi siano ulteriori danni sulle poche case rimaste agibili in paese: su 920 abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120-130 persone stanno in case agibili e il resto è in sistemazione autonoma o da parenti. Il sindaco di  Pieve Torina (Macerata), Alessandro Gentilucci, ha parlato di “notevoli ulteriori danni” ma nessun ferito.

Ingv: possibile che la sequenza duri ancora

E’ probabilmente destinata a proseguire la sequenza che si è attivata il 24 agosto 2016 nell’Italia centrale  “E’ normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo”, ha osservato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) , Carlo Doglioni. “Per una sequenza che ha mobilizzato un volume più piccolo, come quella legata al terremoto de L’Aquila del 2009, sono stati necessari tre anni per tornare a un’attività con valori confrontabili a quelli precedenti all’evento. E’ quindi possibile che la sequenza che si è attivata nell’agosto 2016 duri ancora non meno di un anno.

I danni

“Danni? Qui tutto il centro della città è ancora zona rossa, ora stiamo facendo verifiche fuori, poi faremo accertamenti anche lì dentro”. Intanto però il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, dopo la scossa 4.7 delle 5:11 di oggi, ha bloccato tutti gli accessi alla zona rossa, leggiamo sull’Ansa, “tranne quelli delle ditte specializzate che stanno lavorando”. Divieto in particolare per i cittadini che ancora oggi  “vanno a recuperare oggetti personali dalle case inagibili”.  Dopo il forte sisma del Centro Italia del 2016, nella zona di Muccia la terra era tornata a tremare con frequenza e intensità già da alcuni giorni. Parla di “grande paura e insicurezza tra le persone” il sindaco di Muccia, Mario Baroni. “E’ uno stillicidio contino, che ci sta snervando e che non si ferma: le scosse si ripetono da svariati giorni, anche con un’escalation nell’intensità”.

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