J-Ax apre 8 negozi di cannabis light. È il business del momento

16 Apr 2018 12:31 - di Redazione

Investire nei negozi che commercializzano la cannabis light è il business del momento. Che vuol dire cannabis light? Si tratta di erba in cui è assente o bassissimo (meno dello 0,2) il principio attivo Thc, responsabile degli effetti psicotropi della marijuana. L’idea di lanciare prodotti del genere è nata in Svizzera ma  anche in Italia da qualche mese viene commercializzata la cosiddetta marijuana “che non sballa” e che avrebbe anzi, a detta di distributori e venditori, effetti rilassanti. Ed è proprio questa fetta di mercato a fare gola al cantante rapper J-Ax, fondatore del gruppo Articolo 31 e che da tempo lancia i suoi pezzi musicali in coppia con Fedez. Una scelta, quella di buttarsi sulla “Maria legale”, che lo stesso J-Ax spiega in un video sui social indicando anche gli otto punti vendita in cui sarà possibile trovare la marijuana da lui scelta. A Milano per l’inaugurazione del primo punto vendita Mr. Nice, c’era la folla delle grandi occasioni: nel negozio, a fare da commessi d’eccezione e ad accogliere i primi clienti, c’erano J-Ax, il fratello Grido e il disc jockey Takagi. L’erba di J-Ax costa 34 euro nella confezione da 3 grammi. Il nome scelto riecheggia il titolo della sua canzone del 2015 non a torto considerata uno spot pro-cannabis: Maria Salvador. “Nel nostro Paese – sottolinea un’inchiesta di Lettera43 – si contano oltre 400 punti vendita che offrono prodotti legati alla canapa. Molti sono «grow shop», negozi che si occupano di articoli per coltivare le piante di canapa, altri commercializzano prodotti derivati dalla canapa. Alla base di questo business c’è un equivico giuridico. La legge italiana permette il commercio delle inflorescenze di canapa, la parte della pianta che solitamente viene fumata, ma a due condizioni. La prima è che il Thc, il principio attivo psicotropo, sia sotto lo 0,2%. La seconda è che l’erba non venga proposta esplicitamente come un prodotto destinato all’uso personale”. È stato calcolato che questo business di erba venduta come “prodotto da collezione” potrebbe fruttare 44 milioni di euro l’anno. Su effetti e controindicazioni della cannabis light il dibattito è aperto. La cronaca ci dà intanto qualche indicazione: a Nuoro due giorni fa due giovani che dopo avere fumato erba legale si sono messi alla guida sono risultati positivi al narcotest. E’ accaduto a Nuoro e dopo la vicenda gli stessi carabinieri hanno specificato che la commercializzazione della cannabis light è stata resa possibile dalla legge 242/2016. La normativa, infatti, nel sostenere e promuovere la coltivazione della filiera della canapa (Cannabis sativa L.), quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, prevede che venga commercializzata quella che presenta un quantitativo di Thc inferiore allo 0,2 %”. La normativa tra l’altro non prevede espressamente che la cannabis a basso contenuto di principio attivo sia destinata al consumo umano, ma neanche lo vieta.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Pool 11 Novembre 2018

    fumiamo tutti !!!! no proibizionismo no obbligatorietà si coscienza!!!!
    p.s. NO J-ax!!!

  • zio 19 Aprile 2018

    Certo invece proibire tutto, e con la scusa alimentare il mercato nero dal quale c’é collusione fra mafia e politica é la soluzione giusta x te? Ridicoli

  • Ka' 17 Aprile 2018

    Era ora. Liberalizzare un fiore non può essere reato, anzi un onore.

  • GIORGIO 16 Aprile 2018

    Andate a leggere cosa ha scritto Platone secoli avanti Cristo nel libro repubblica intitolato la libertà e capirete come il mondo si sta rovinando grazie al : ” tutto è permesso “

    • Franco 24 Aprile 2018

      Scommetto che un bicchiere di rosso te lo bevi senza alcun problema…magari in compagnia di Platone 😉