Inflazione: a Bolzano stangata da 951 euro, seguita da Genova e Trento

18 Apr 2018 16:58 - di Redazione

“L’Istat non conferma né i dati preliminari dell’inflazione di marzo, che passa dal +0,9% precedente a +0,8%, né la risalita del carrello della spesa, che passa dal +1,1% della stima preliminare a +0,4%. Ottima notizia, anche se i prezzi del carrello della spesa registrano comunque un’impennata da -0,6% di febbraio a +0,4% di marzo, si tratta comunque di un notevole ridimensionamento rispetto alla stima preliminare”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “Se l’inflazione a +0,8%, per una coppia con due figli, significa avere una maggior spesa annua complessiva di 313 euro, 125 se ne vanno per i beni ad alta frequenza di acquisto e 31 per il solo carrello della spesa, ossia per gli acquisti di tutti i giorni. Mentre per la coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, la stangata è di 288 euro su base annua, 115 per i beni acquistati più frequentemente e 28 sono destinati alle compere di tutti i giorni”, dice Dona. Secondo i calcoli dell’associazione, “per l’inesistente famiglia tipo Istat da 2,4 componenti, l’incremento dei prezzi dello 0,8% si traduce, in termini di aumento del costo della vita, in 242 euro in più nei dodici mesi, 97 per i beni ad alta frequenza e 24 euro per il carrello della spesa”. “Resi noti, invece, i dati relativi all’inflazione dei capoluoghi di regione e delle regioni, in base ai quali l’Unione nazionale consumatori ha stilato il podio delle città più care d’Italia e la classifica delle regioni più costose, in termini di aumento del costo della vita”, aggiunge. Secondo lo studio dell’associazione di consumatori, in testa alla graduatoria dei capoluoghi più cari, in termini di maggior spesa, si conferma Bolzano, con il picco dell’inflazione, 1,7%, equivalente, per una famiglia da 4 componenti, a una spesa supplementare su base annua di 951 euro (724 per la famiglia tipo Istat da 2,4 componenti), contro una media per l’Italia di 309 euro. Al secondo posto Genova, dove il rialzo dei prezzi dell’1,3% determina un aumento del costo della vita, per una famiglia di 4 persone, pari a 582 euro (416 per la famiglia media Istat) e, terza, Trento, dove l’inflazione dell’1% comporta un aggravio annuo di spesa di 510 euro (315 per la famiglia tipo). In testa alla classifica delle regioni più costose, in termini di rincari, ancora una volta, il Trentino Alto Adige, dove l’inflazione dell’1,4% significa, per una famiglia di 4 persone, una batosta pari a 757 euro su base annua (516 per la famiglia media Istat da 2,4 componenti). Segue la Liguria, dove l’incremento dei prezzi pari all’1,2% implica un’impennata del costo della vita pari a 483 euro (330 per una famiglia media) e, terza, l’Emilia Romagna, dove l’inflazione dell’1% genera una spesa annua supplementare di 435 euro (357 per la famiglia media).

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