Il M5S caccia dal summit il giornalista della Stampa. L’Odg: «Inaccettabile»

7 Apr 2018 17:58 - di Viola Longo

Il giornalista è critico? Il M5S lo caccia. A denunciare l’episodio è stata La Stampa, dopo quanto accaduto al proprio cronista Jacopo Iacoboni alla convention Sum#02, organizzata a Ivrea dalla associazione Gianroberto Casaleggio. «Un divieto motivato non dalla mancanza di accredito giornalistico, ma ”per ragioni personali”, come comunicato dall’ufficio stampa del M5S, facendo riferimento ad articoli scritti da Iacoboni», ha fatto sapere la direzione del quotidiano torinese.

«È inaccettabile che a un giornalista, e alla testata che rappresenta, venga impedito di fare il proprio lavoro perché si dissente da ciò che ha scritto. Ed è incomprensibile che ciò avvenga ad opera di una forza politica impegnata nella formazione del prossimo governo e che si fa interprete della necessità del dialogo in una fase politica tanto delicata», ha proseguito la direzione della Stampa, ricordando che «chi lavora per guidare il Paese non deve temere opinioni dissenzienti, anche le più urticanti: è qui che si misura la maturità di un movimento politico». L’organizzazione dell’evento ha smentito la ricostruzione fornita dal giornale, parlando di mancanza di accredito: «Il collega non ha chiesto l’accredito né ci ha contattato successivamente quando i termini per farlo erano scaduti. Se ci avesse contattato e chiesto l’accredito anche all’ultimo minuto sarebbe entrato».

Appare davvero strano, però, che l’organizzazione non sia stata in grado di risolvere un equivoco di questa natura e, per altro, niente affatto raro per eventi del genere. Ugualmente strana appare la precisazione dello staff per cui «in rappresentanza del quotidiano La Stampa era già stato accreditato il giornalista Ilario Lombardo»: per eventi particolarmente significativi è prassi comune delle redazioni, specie di quelle molto strutturate, inviare più di un cronista. Di contro, un botta risposta avvenuto sul palco tra Enrico Mentana, presente come ospite, e Gianluigi Nuzzi, indicato da alcuni come «la vera mente dietro la convention» del M5s, ha svelato una certa rigidità nei confronti di Iacoboni. «Mi spiace che un giornalista non sia potuto entrare», ha detto il direttore del Tg La7. «È entrato con un badge tarocco e come tutti i tarocchi non li vogliamo», ha replicato Nuzzi. «Sconsiglio a chiunque di tenere fuori un giornalista, non è mai un vantaggio», ha ricordato ancora Mentana, mentre Nuzzi ha sostenuto che «i giornalisti sono come tutti gli altri cittadini, ci sono regole a cui bisogna attenersi».

A Iacoboni è arrivata la solidarietà della Federazione nazionale della stampa e dell’Ordine nazionale dei giornalisti, oltre che del mondo politico, da Forza Italia al Pd. «Impedire a un giornalista di accedere a un evento pubblico, per conto del suo giornale, adducendo “ragioni personali”, non è accettabile e neanche ammissibile. Tanto più se il diniego viene opposto da chi guida un movimento politico che aspira ad assumere la guida del governo del Paese», si legge nella nota congiunta degli organismi di categoria dei giornalisti, che hanno parlato di «una grave discriminazione, oltre che un chiaro tentativo di negare il diritto di cronaca» e hanno auspicato che «a certi atteggiamenti prevaricatori i giornalisti reagiscano tutti insieme prendendo l’abitudine di abbandonare i luoghi e gli eventi in cui vengano messi in atto comportamenti volti a discriminare i colleghi».

 

Commenti

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  • giorgio 8 Aprile 2018

    il M5S e’ davvero un continuo controsenso, anche, se si vuole, paradossale. Governare con chi ha governato fino ad oggi ed i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti fa parte evidentemente della serie ” con chiunque basta governare”. Razionale invece la posizione di Salvini; d’altra parte sembra che anche all’interno del centrodestra vi sia gia'”qualcuno”che sponsorizzi, per sé, il nuovo posizionamento, pensato per ora e per se’ solo dal Giggino nazionale. Non comprendo a quali vantaggi, anche in termini elettorali, tale posizione/alleanza possa condurre; forse, il ritorno alle urne, nella speranza che sia chiarificatrice, pare essere la soluzione migliore.

  • Marco 8 Aprile 2018

    Sono comportamenti da regimi dittatoriali( vedi comunosmo e fascismo)