Grosseto bipartisan, strade intitolate ad Almirante e Berlinguer. Ma l’Anpi dice no

16 Apr 2018 16:25 - di Milena De Sanctis

Tre strade di Grosseto saranno intitolate ad Almirante, Berlinguer e alla Pacificazione nazionale. E scoppia il putiferio. L’Anpi, ignorando lo spirito di riconciliazione nazionale (ma anche il rispetto personale e poliico che legava i due leader si Msi e Pci), in vista delle celebrazioni del 25 aprile scende sul piede di guerra con la solita campagna di odio: «È una provocazione del sindaco. L’amministrazione di fatto legittima il neofascismo, il razzismo e la xenofobia. Talché è doveroso domandarci: la destra grossetana dove sta portando la città?». Immediata la replica del sindaco di centrodestra, Antonfrancesco Vivarelli Colonna: «Invece di considerare questo un gesto di equilibrio, di apertura e di equidistanza, di superamento del conflitto ideologico che oramai ha stancato tutti, Anpi ancora una volta dimostra quanto faccia parte della propria cultura l’intolleranza, il profondo senso di illiberalità e la pericolosa ignoranza riguardo tutto ciò che significa democrazia e pluralità. L’Anpi antepone la necessità di giustificare la propria esistenza piuttosto che tentare una strada di superamento dei conflitti, creando morti di serie A e morti di serie B. Io aborro ogni guerra e ogni violenza, da qualunque parte essa provenga».

Grosseto, via Amirante: la replica del sindaco all’Anpi

Vivarelli Colonna ci tiene a chiarire altri punti: «L’Anpi di sicuro non ha alcun interesse riguardo la pacificazione nazionale, giacché desidera soltanto continuare a macerarsi nell’odio, nel rancore. In altre parole, vuole tenere in vita una guerra conclusasi 70 anni fa, la cui lettura storica ha, peraltro, contribuito a scrivere». E finisce « per perdersi in elucubrazioni che odorano di ideologia tanto bigotta quanto ammuffita». Come sindaco, dice ancora Vivarelli Colonna, «ho dimostrato, in questi quasi due anni di mandato, di essere convintamente pluralista e democratico, attento e sensibile ad ogni opinione e inclinazione. Ad ogni voce. Ho parlato e partecipato alle celebrazioni per il 25 aprile, mi sono commosso, per due anni di fila, alla commemorazione di Maiano Lavacchio. Se il prossimo 25 aprile Anpi non inviterà il sindaco in piazza, non sarà certo per volontà del sindaco, che sarà tuttavia presente a tutte le celebrazioni ufficiali in calendario quel giorno. Anpi, in quel modo, offenderà la carica che ricopro e, ancora più grave, la città tutta. La polemica sterile che Anpi continua ad imbastire ci appassiona sempre meno, così come i deboli ragionamenti con cui continua ad argomentare le proprie azioni dimostrative. Noi vogliamo mettere un punto a questo argomento, chiudere i contrasti e dedicarci ai bisogni di questa città».

 

Commenti

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  • ENRICO 17 Aprile 2018

    Il sindaco di Grosseto è da ACCLAMARE!!!

  • Pompeo Tringali 17 Aprile 2018

    Ma quando verrà silenziata definitivamente la sediziosa e autoreferenziale Anpi che si tiene in vita sull’odio rinverdito costantemente dalla loro,spesso mendace e distorta, visione della reale storia!!

  • C. Brandani 17 Aprile 2018

    Finalmente un uomo delle istituzioni le suona e le canta a codesta associazione obsoleta e anacronistica (ANPI). Bravo Sindaco!

  • Antonio 17 Aprile 2018

    Cosa pretendete da una associazione che recentemente ha giustificato le brutalità subite da una ragazzina di 13 anni dopo il 25 aprile 1945, perché “fascista”!

  • ADRIANO AGOSTINI 17 Aprile 2018

    Si tratta di capire quanto conti l’ANPI. Per me conta ZERO, anche perché sotto la sigla si nascondono fannulloni (e non certo partigiani che sono ormai morti e sepolti) per percepire i contributi governativi.

  • Brigante nero 17 Aprile 2018

    L’anpi vive finché c’è odio.

  • Sergio Pogliani 17 Aprile 2018

    Ma chi e’ questa “anpi” ? Sono 70 anni che racconta bugie. Numeri e fatti inventati, confusione di Reparti della RSI, stragi negate e senza mai attenersi alla documentazione storica degli “alleati”. Sono e rimangono cobelligeranti, come stabilito dalla sentenza del Tribunale Supremo Militare del 26 aprile 1954. – Sono anche quelli dell’art. 16 del Trattato di Pace di Parigi del 1947. VERGOGNA !

  • bruno buono 17 Aprile 2018

    L’ANPI e’ una associazione che non ha piu’ modo di esistere, “si” infatti coloro che hanno fatto la Resistenza sono ormai quasi tutti deceduti.Quindi oggi ANPI e’ gestita da gente che non ha nulla a che fare con la Resistenza, ma essa, l’associazione, serve sonlo a Fiano, Boldrini ed altri personaggi politici, non per una pacificazione nazionale, ma per creare odiotra gli italiani.

  • Michele Novembre 17 Aprile 2018

    A.n.p.I. vive e continua a vivere di una storia drogata ,per cui le falsità devono sopravvivere ad ogni costo.

  • Giuseppe Forconi 17 Aprile 2018

    Att. Redazione ” Secolo ” fate arrivare questi commenti ai signorini dell’anpi, potrebbero capire che e’ ora di smetterla.

  • Giuseppe Forconi 17 Aprile 2018

    Ma sti quattro pidocchiosi dell’anpi, perche’ non la smettono di rompere. Via Almirante no, ma via Berlinguer si. Mi dispiace che il governo italiano non sia capace di sciogliere queste associazioni a delinquere, ma purtroppo essendo tutto di sinistra non si azzarderebbe.

  • Angelo 17 Aprile 2018

    Anpi solo dei decerebrati !

  • Giusepoe 17 Aprile 2018

    Forse intitolarle Alle Brigate Rosse sarebbe stata un’Ottima cosa x l’Anpi