Gasparri: «Da Di Matteo e Annunziata un’altra pagina di disinformazione»

22 Apr 2018 19:33 - di Fortunata Cerri

«Il verdetto ha messo un punto fermo importante sancendo che mentre la mafia, tra il ’92 e il ’93, faceva sette stragi c’era chi all’interno dello Stato trattava con vertici di Cosa nostra e trasmetteva ai governi le sue richieste per far cessare la strategia stragista». Il pm della Direzione nazionale antimafia Nino Di Matteo, dopo la sentenza sulla Trattativa Stato-mafia, è intervenuto alla trasmissione 1/2 ora in più di Lucia Annunziata, in onda sui Raitre. «I carabinieri – ha detto – che hanno trattato sono stati incoraggiati da qualcuno. Noi non riteniamo che il livello politico non fosse a conoscenza di quel che accadeva. Ci vorrebbe un “pentito di Stato”, uno delle istituzioni che faccia chiarezza e disegni in modo ancora più completo cosa avvenne negli anni delle stragi».

Di Matteo dall’Annunziata, Gasparri: «Troppe faziosità»

Una trasmissione che il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri ha definito faziosa.  «Lucia Annunziata – ha detto il senatore di Forza Italia – ancora una volta fa un uso fazioso degli spazi televisivi che la Rai le concede. Il magistrato Di Matteo, ospite nella sua trasmissione su Rai3, ha detto che i carabinieri avevano, tramite Ciancimino, cercato di contattare Riina. Sono gli stessi carabinieri che hanno arrestato Totò Riina. Questo era il loro obiettivo ma l’Annunziata, come del resto Di Matteo, hanno evitato di precisarlo». Per Maurizio Gasparri «è questo il modo fazioso e sbagliato con cui si racconta la realtà italiana. Mori e gli altri carabinieri hanno avuto forse la colpa di perseguitare la mafia e di arrestare Riina ed altri – ha proseguito – Così come si continua a non ribadire con chiarezza che le vicende di cui si parla sono antecedenti al 1993, che al governo c’erano Ciampi e altri, che furono loro a cancellare il carcere duro. Berlusconi all’epoca non aveva nessun ruolo pubblico e quando ha assunto ruoli di governo ha inasprito ogni norma antimafia. Dobbiamo condurre una campagna di verità contro le sentenze bugiarde e contro il servizio pubblico radiotelevisivo che con Lucia Annunziata ha scritto oggi un’altra pagina di disinformazione – ha aggiunto l’esponente di Forza Italia – La Rai deve rispondere di questo modo approssimativo di gestire gli spazi pubblici. Lucia Annunziata oggi ha contribuito ad alimentare una informazione basata su ricostruzioni non veritiere. Peccato che non ci sono ancora organi parlamentari costituiti perché avremmo dovuto chiamare a rispondere i vertici dell’azienda di questa vicenda. Ma avremo modo e luoghi in cui farlo».

Commenti

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  • ADRIANO AGOSTINI 23 Aprile 2018

    “Noi non riteniamo che il livello politico non fosse a conoscenza di quel che accadeva” questo ritornello ritorna ogni volta che si muove la giustizia nei confronti di qualsiasi entità non sia di sinistra. Equivale all’ormai famoso “non poteva non sapere” contro Berlusconi. “Non poteva non sapere” non è però stato applicato nei confronti di Bersani nel caso di Penati, suo segretario, che si appropriò di 26 milioni di euro del partito. Anzi nel processo Penati fu assolto perché “il fatto non sussiste”

  • Giuseppe 23 Aprile 2018

    Non è che questo DiMatteo diventa un nuovo Ingroia ?

  • GENNARO TERMINE 23 Aprile 2018

    MA, COSA SI ASPETTA A “PENSIONARLA” ‘STA ANNUNZIATA, FETENTE KOMPAGNOSKA ?