Battisti, la beffa del Brasile all’Italia: revocate le misure cautelari

25 Apr 2018 12:13 - di Paolo Lami

Sta diventando una farsa, una vera e propria beffa del Brasile all’Italia la vicenda dell’ex-terrorista rosso Cesare Battisti. Lo Stj, il Supremo Tribunale di Giustizia del paese sudamericano ha deciso, ieri, di revocare le misure cautelari stabilite dalla giustizia federale contro l’ex-terrorista rosso Cesare Battisti.
Battisti era stato arrestato nell’ottobre scorso nella città di Corumbàvicino al confine con la Bolivia mentre, secondo la polizia stradale federale, cercava di lasciare il Brasile con circa 25mila dollari in valuta estera e il TRF3, il Tribunale Federale della Terza Regione aveva decretato alcune misure cautelari disponendo, fra l’altro, l’obbligo per l’ex-terrorista di indossare il braccialetto elettronico per monitorarne e controllarne gli spostamenti. Mentre l’arresto in flagranza di reato era stato trasformato in arresto preventivo poiché si era ritenuto che Battisti non rappresentasse un rischio per l’ordine pubblico del paese sudamericano.

In particolare la TRF3 aveva voluto precisare che l’arresto era avvenuto sulla base del tentativo di Battisti di eludere i controlli sulla valuta straniera spiegando che la misura non aveva, tuttavia, alcun rapporto con la necessità di assicurare l’applicazione della legge penale italiana sulle condanne di Battisti per atti di terrorismo compiuti nel nostro paese.

Il collegio della Sesta Corte dell’Stj ha, invece, accolto ora, all’unanimità, la tesi difensiva dei legali dell’ex-terrorista secondo la quale le misure precauzionali sono state emanate in modo generico e senza concreti elementi di accusa, il cosiddetto “habeas corpus”.

La decisione della Sesta Corte dell’Stj contro il Minìsterio Publìco Federal è stata motivata dai giudici sulla base del fatto che, dal momento che Battisti risiede validamente in Brasile, – dopo che la richiesta della sua estradizione formulata dall’Italia è stata respinta dal presidente della Repubblica brasiliana Lula (oggi in carcere per corruzione) nel dicembre 2010 – la sua permanenza nel Paese è una situazione comune a qualsiasi straniero nel territorio nazionale.

La custodia preventiva di Battisti era stata poi sostituita da alcune misure cautelari come l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico per il monitoraggio degli spostamenti, l’obbligo di partecipare a tutte le udienze giudiziarie e il divieto di assentarsi dal distretto di residenza senza l’autorizzazione della magistratura.

Commenti

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  • Giuseppe 27 Aprile 2018

    Non si potrebbe mandare un killer

  • Gino Bonati 26 Aprile 2018

    Ma perché non mettiamo una taglia di 100.000 euro a favore di chi lo porterà in Italia?

  • Marco 26 Aprile 2018

    Lollo ai pentastellati, e Battisti? Par condicio, forse ci stanno pensando. Sanzioni contro le nazioni che proteggono i rei di gravi reati.

  • Alfonso Ciolli 26 Aprile 2018

    Spero solo che per questo assassino “rosso”, non si ripeta quello che è già capitato per altri, del suo stesso colore , aiutati a fuggire in paesi che non concedono l’estradizione, non hanno scontato un giorno della pena comminatagli e, graziati da uno scellerato presidente della repubblica, ci siamo ritrovati addirittura in parlamento ! Si, io non dimentico, parlo proprio di Moranino, ma ne potrei citare altri, per esempio Toni Negri o, caso di attualità, quello di Lillo, uno dei tre assassini dei fratelli Mattei, che è rientrato ” libero” in Italia, dopo la prescrizione della sua pena, ed oggi fa addirittura il giornalista !
    L’Italia e gli italiani hanno bisogno di tante cose, ma anche che a queste aberrazioni si ponga fine !

  • Mario Salvatore MANCA di VILLAHERMOSA 26 Aprile 2018

    “Ahi serva Italia, di dolore ostello….” La terzina dantesca nel canto di Sordello mi torna di nuovo alla mente. NON HO PAROLE! Oltre tutto, il pluriassassino ospite del Brasile ha anche la colpa gravissima di portare nome e cognome di un Eroe della Prima Guerra Mondiale impiccato a Trento proprio 102 anni fa. Almeno si fosse cambiato (prima) nome e cognome, forse ci poteva stare. Ma ora è ancora peggio. Perché se oggi chiediamo a un giovane chi fosse Cesare Battisti, non lo sanno, ma sanno invece chi è il Cesare Battisti purtroppo ancora vivo e vegeto e potenzialmene ancora pericoloso.
    Mario Salvatore Manca

  • Giuseppe Forconi 26 Aprile 2018

    Sara’ sempre la stessa solfa, il MAE o ministero degli esteri, non ha le p…. per prendere decisioni. E’ un ministero che se anche non ci fosse sarebbe lo stesso. In Italia le’ tutto da rifare, dall’A alla Zeta.
    Troppi comunisti ossessionati dai fantasmi del fascismo, ma ancora non hanno capito che non c’e’ piu’, ma per loro cosa potrebbero fare senza i fantasmi, non saprebbero come grattarsi i co…. !

  • lorenzodemaso 25 Aprile 2018

    ..ma ancora non si è capito che i brasiliani ci stanno prendendo per i fondelli?

  • Oscar Romanello 25 Aprile 2018

    Si tratta di una farsa in cui il criminale di turno ( Battisti … ma vale anche per Igor il russo ) si fa beffe delle sue vittime e soprattutto dello stato italiano che appare colpevolmente inerte a ricorrere ad iniziative forti come il caso richiederebbe : uno stato inetto e opportunista pronto a rimandare i nostri marò in India ma si guarda bene dall’attivare misure decisive , anche tramite canali diplomatici internazionali , per mettere le mani su questo farabutto !!!