Apr 21 2018

Redazione @ 12:17

Banche, il 75% degli immigrati regolari in Italia possiede un conto corrente

Ammontano ad oltre 2,7 milioni i conti correnti intestati ai cittadini stranieri, posseduti dal 75 per cento degli adulti immigrati regolari residenti in Italia. È questo il dato che emerge dalla sesta edizione del Rapporto annuale sull’inclusione finanziaria dei immigrati in Italia edito dall’osservatorio nato dalla collaborazione fra l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e il ministero dell’Interno, cofinanziato dalla Commissione europea e gestito dal Cespi, il Centro studi di politica internazionale. Secondo lo studio, del totale degli immigrati titolari di conto corrente, uno su due accede ai servizi bancari grazie al web. Quasi uno su tre utilizza il proprio smartphone o tablet per effettuare operazioni finanziarie. Di pari passo alla loro integrazione sul territorio, cresce anche la capacità da parte dei migranti di cogliere le potenzialità offerte dagli strumenti finanziari, che consentono un’operatività ampia in temi di servizi di pagamento. Hanno superato il milione le carte con Iban a cui non corrisponde un conto corrente presso la stessa banca: fra il 2015 e il 2016 il numero di carte con Iban intestate a cittadini immigrati sono aumentate del 38 per cento, con un tasso medio annuo di crescita del 27 per cento nel periodo 2011-2016.

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L’inclusione finanziaria dei nuovi cittadini stranieri si rafforza, mentre si struttura sempre di più la loro presenza sul territorio: negli ultimi anni – si legge nel rapporto – è molto cresciuto il loro livello di consapevolezza, al punto da renderli sempre più soggetti attivi dinanzi alla molteplicità di offerte e di proposte di servizi e prodotti provenienti dal mondo bancario.

Presentato il Rapporto sull’inclusione finanziaria degli immigrati

A far da traino al processo di inclusione finanziaria degli immigrati regolari hanno provveduto – secondo l’indagine – i servizi di pagamento. È questa infatti la componente che ha subito l’incremento maggiore: ciascun correntista è titolare di quasi due strumenti di pagamento (erano poco più di uno nel 2011). Dal rapporto emerge inoltre il ricorso crescente ad una pluralità di prodotti e servizi bancari anche maggiormente evoluti, sia sul versante degli investimenti e sia su quello della protezione: la componente assicurativa rileva un incremento nell’incidenza del 50 per cento, mentre quella legata ai prodotti e servizi di investimento di quasi il 70 per cento.

A far da traino i servizi di pagamento

Significativa la diffusione tra i correntisti immigrati dell’Internet banking (53 per cento) a conferma di un rapido processo di adeguamento da parte dei migranti in termini di accesso alla rete e, più in generale, della preferenza espressa per il ricorso ad una multicanalità che consenta flessibilità senza limiti di tempo e di luogo. L’indagine esamina anche la frequenza di utilizzo degli strumenti tecnologici, facendo emergere due aspetti di rilievo: l’ulteriore conferma della familiarità dei migranti verso l’utilizzo di internet, con una concentrazione della frequenza nella classe di utilizzo “almeno una volta al giorno” (84 per cento dei casi) e una sostanziale assenza di individui esclusi, con il solo 0,5 per cento del campione che non possiede uno smartphone o tablet.

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