19enne morto per una buca stradale, in cinque a rischio processo

13 Apr 2018 17:21 - di Redazione

Sono cinque le persone a rischio processo, con l’accusa di omicidio colposo, per l’incidente in cui nel gennaio 2012 perse la vita il 19enne Matteo Giovannetti mentre a bordo del suo motorino cadde a causa di una buca stradale: il giovane con il suo scooter stava percorrendo via Cristoforo Colombo quando all’altezza dello svincolo Magliana, in direzione Eur, incappò in una buca che lo fece sbandare. Giovannetti finì prima contro il guard rail e poi si schiantò contro una colonna di marmo battendo la testa.  A rischiare il processo ora sono dirigenti comunali all’epoca dei fatti e imprenditori. Il pm di Roma Francesca Passaniti, ha notificato la chiusura delle indagini a quello che all’epoca dei fatti era il dirigente dello Sviluppo Infrastrutture e manutenzione Urbana del Campidoglio, Maurizio Viola, e a due dipendenti dello stesso dipartimento: Stefano Serafini e Savino Senisi. L’atto è stato notificato anche al presidente del Consorzio Stabile Roma Scarl, Giuseppe Mapei che all’epoca dei fatti aveva in appalto la manutenzione del  manto stradale, e il direttore tecnico del cantiere, l’ingegner Carlo Giorgi, che “assumeva formalmente l’incarico di responsabile della sorveglianza – si legge nel documento – ma  “delegava” la mansione a Pietro Tonanzi, “soggetto senza requisiti e competenze tecniche che non aveva la qualifica di geometra o ingegnere come richiesto”.   I dirigenti comunali sono accusati anche loro di omicidio colposo per non aver vigilato e controllato il tratto stradale dove avvenne l’incidente e per aver affidato la sorveglianza a un’altra persona “diversa da quella indicata nel contratto e priva dei requisiti di professionalità richiesti, e quindi inidonea a svolgere l’incarico”.

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