Si denuda sul bus e molesta una ragazza. È già a piede libero tunisino di 55 anni

14 Mar 2018 11:18 - di Redazione

Le regole? Quali? L’integrazione? Quale? Il caos dei comportamenti è all’ordine del giorno. E l’impunità anche. La cronaca ce ne offre esempi di continuo, dai meno gravi ai più gravi. Due giorni fa a Roma sull’autobus numero 60, in via Nomentana, in orario di punta (19,30) un uomo, un tunisino di 55 anni, si è calato i pantaloni infastidendo la ragazza che gli era seduta accanto. Lei si è messa a urlare. L’autista ha chiamato la polizia. Il tunisino viene arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Ma dopo un giorno torna a piede libero: nel processo per direttissima l’avvocato del molestatore fa notare che manca la querela di parte. La ragazza si è limitata a raccontare i fatti senza dichiararsi parte lesa. Un cavillo di cui la ragazza non era a conoscenza ma l’avvocato del tunisino – Massimo Russo – sì, come riporta oggi Repubblica. Quindi tutto azzerato. Regole violate. Molestie contro una ragazza impunite, nonostante il fatto che un’altra testimone presente al fatto abbia confermato la sua versione. Neanche una multa al molestatore. Tutto come da copione…

Commenti

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  • Marcello 14 Marzo 2018

    In Italia, la patria del diritto, le leggi fanno piangere di rabbia. Ci si accanisce a imbastire processi su processi contro Berlusconi, che magari un po’ se li è anche andati a cercare, ma ci si ostina a non garantire la sicurezza dei cittadini per un malinteso e fazioso garantismo a oltranza nei confronti degli immigrati, più o meno clandestini. Non sarebbe ora di finirla?

  • gio 14 Marzo 2018

    Leggi ridicole che di fatto garantiscono l’impunità alla feccia da ogni dove e mettono quindi a serio rischio la nostra incolumità. Chi tali leggi le ha scritte e approvate dovrebbe rispondere ai cittadini di questo scempio. Il giorno poi che la gente esasperata dovesse iniziare a farsi giustizia da sé, grideremo allo scandalo ? Se sul bus ci fossero stati amici, parenti, genitori o fidanzato della giovane e il tunisino ne fosse uscito con le ossa rotte, i benpensanti buonisti adesso griderebbero al razzismo. Ma se toccasse poi a loro figlia o moglie ?