Scintille su Fb, Saviano attacca Salvini con le parole del boss di Gomorra

7 Mar 2018 13:56 - di Valerio Falerni

Il classico brindisi “alla faccia vostra”, che sa tanto di sfottò, che si becca in agghiacciante risposta una delle scene cult sfornate da Gomorra, quella in cui il boss Pietro Savastano testa la fedeltà di Ciro l’Immortale allungandogli un bicchiere pieno di urina: «Bive Cirù, famme capì a sì me pozzo fidà ‘e te». A scambiarsi su Facebook polemici cin cin e pipì virtuali, Matteo Salvini e Roberto Saviano. Il primo si è fatto ritrarre felice e soddisfatto con in mano un calice di nordico prosecco idealmente dedicato alla salute di quelli che più di altri gli hanno fatto il contropelo in campagna elettorale: Oliviero Toscani, Vauro, i 99 Posse e, infine, il già citato Saviano, l’unico a prendere cappello e a rispondere al leader leghista nel modo che abbiamo visto con la sola variante del nome: Mattè al posto di Cirù. Sarebbe tutto chiaro se a sfuggire alla nostra comprensione non fosse la logica che ha spinto Saviano a fare lo stress-test a Salvini. In che senso l’autore di Gomorra vuole capire «a si se pò fidà» del capo del Carroccio? Che cosa si aspetta che faccia? Che rimpatri, come da impegni pubblici, tutti gli immigrati clandestini? Strano, perché avevamo intuito che Saviano fosse uno dei più convinti assertori delle magnifiche sorti e progressive della società aperta: zero confini, zero distinzioni, zero differenze. E allora perché? Mistero fitto. Nel frattempo che venga diradato, ci chiediamo che cosa sarebbe accaduto a parti invertite e cioè con Saviano che alzava il bicchiere e Salvini che gli imponeva la prova fedeltà facendo il verso al boss di Gomorra. In quel caso – statene certi – sarebbe venuto giù il mondo fino a farne un caso politico di prima grandezza con tanti bye bye ai sogni di gloria da premier in pectore. Perciò, caro Salvini, dia retta al buonsenso da lei tanto invocato negli ultimi tempi: non s’imbarchi per questi mari. E se proprio ci tiene a fare un brindisi, prenda in prestito l’augurio di Giannetto nella Cena delle beffe. Eccolo: «E a chi non beve con me, peste lo colga».

Commenti

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  • 8 Marzo 2018

    Questo parassita e Sky, sono riusciti ad esaltare la camorra e a farla diventare esempio e viatico di tanti ragazzi sbandati che il malgoverno e la mala scuola non riescono a educare al senso civico.