Salvini: «Non smanio per fare il premier, anche se sarebbe un onore»

26 Mar 2018 16:02 - di Redazione

«Io non smanio» anche se fare il premier «sarebbe un onore». Lo dice Matteo Salvini, intervistato da RaiNews24: «Ma pur di portare avanti il programma e cambiare il Paese» posso dire  «che il problema non sono io». «Se mi rendessi conto che ci sono altre persone per cambiare il Paese non sarò io a dire di no», sottolinea il leader della Lega. Salvini chiama in causa anche i grillini. «Vogliono rimanere a vita all’opposizione a dire sempre “no no no” o vogliono assumersi qualche responsabilità?». Il succo del suo ragionamento è che l’esito del voto ha «dato al centrodestra la responsabilità di fare una proposta di governo e ai Cinque Stelle la scelta se rimanere a vita all’opposizione oppure assumersi delle
responsabilità». Quanto ai rapporti con il Cavaliere, il leader della Lega smentisce le voci di dissapori per come sono andate le cose a proposito dell’elezione dei presidenti di Camera e Senato: «Con Berlusconi mai andato così bene».

Commenti

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  • Giulia Piacentini 27 Marzo 2018

    E invece devi smaniare,la gente ti ha votato per questo,per le ragioni che conosci bene,a cominciare dall’Ue,e a seguire tutto il resto.Ora che ci sei non smanii?Ma che ti prende.

  • Anubi del Nord 27 Marzo 2018

    Divertente.
    Non smania di fare il premier, però ha trasformato un partito locale ed indipendentista in partito nazionale dal nome “Lega Salvini Premier”….

  • Danilo Ghezzi 26 Marzo 2018

    Se uno pensa che in fondo metà dei grillini sono di centrodestra 37+1/2di 32 fa 53%, vuol dire che il centrodestra, un po’ grillinato, ha comunque la maggioranza.
    Smussando un poco le rispettive proposte e dando un contentino a Berlusconi con la pensione alle casalinghe over 67 e alla Meloni con gli asili nido gratuiti, io penso che un governo cdx – 5 stelle si possa fare.

  • Giovanni Acquaviva 26 Marzo 2018

    Io spero solo che a Berlusconi non vengano in mente altre uscite come quella di venerdì sera… La via è una e una sola: governo CDX-grillini, con la coalizione UNITA che così è in maggioranza relativa nell’ambito del governo stesso. Contare sui voti dei fuoriusciti o dei traditori (chiamiamoli col loro nome) di altri partiti non mi sembra una grande trovata, perché sarebbero costituzionalmente inaffidabili e porrebbero in continuazione veti a ogni provvedimento sensato.