Reggio Emilia, approvato il patentino antifascista. Per far contento Fiano

13 Mar 2018 12:31 - di Federica Prati

Le cartucce di una sinistra ferita, che spara gli ultimi colpi dopo la batosta elettorale. A Reggio Emilia arriva la scia del “patentino antifascista”, dopo l’approvazione in pompa magna a Bologna, Milano, Firenze, Bergamo e altre città italiane. Il disegno di legge Fiano è naufragato con la fine della scorsa legislatura, ma a livello locale si cerca di colpire chi non prende le distanze dal Duce. E’ stata infatti approvata oggi una mozione finalizzata a non concedere sale e spazi pubblici (nonché patrocini e contributi di qualsiasi natura) ai gruppi che si richiamano direttamente all’ideologia fascista, o che pratichino “forme di discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale”, recita il testo, “le richieste siano concesse previa sottoscrizione di una dichiarazione di rispetto della Costituzione repubblicana e antifascista, fermo restando che il fascismo non è un’opinione ma un crimine”. Il documento recupera inoltre la dodicesima disposizione transitoria, la Legge Mancino del 1993 e la proposta del democrat Emanuele Fiano, che prevedeva l’inasprimento delle pene sanzionatorie per l’apologia di fascismo. Il primo firmatario del “patentino antifascista” è un volto già noto alle cronache nazionali: il consigliere comunale Dario de Lucia, giovane del Partito Democratico che due settimane fa aveva già fatto parlare di sé per aver pubblicato sul suo profilo Facebook un fotomontaggio choc con Giorgia Meloni a Piazzale Loreto. La sinistra locale ha fatto cappotto per l’approvazione della mozione, e il testo ha incassato a man bassa il sostegno degli altri consiglieri di Articolo Uno – Mdp e Sinistra Italiana, ma anche del Movimento 5 Stelle. De Lucia annuncia sul suo sito internet una “pulizia” massiva delle vie reggiane: “Le strade vanno tenute pulite, negli ultimi anni l’eversione nera in Italia è aumentata con maggiori crimini ai danni di giornalisti, associazioni umanitari e avversari politici. Sono sempre di più i gruppi e partiti di matrice neofascista che sui territori perseguono violenza scientificamente. Solo CasaPound ha 15 librerie, 20 pub, 8 associazioni sportive, una web radio con ben 25 redazioni in Italia e 10 all’estero, una web tv, un mensile e un trimestrale”. Nel mirino, le organizzazioni di ultra destra, ma anche i partiti più conservatori. “I gruppi riceveranno gli spazi solo dopo aver firmato un controllo e una dichiarazione di antifascismo”, conclude il dem. Ma c’è chi rivendica già l’incostituzionalità della norma e chi preannuncia un ricorso al Tar fra i referenti locali di CasaPound. Settarismo e una triste deriva antidemocratica di una sinistra spezzata, che usa l’antifascismo come ultima carta per compattare l’incompattabile.

Commenti

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  • Bruno 14 Marzo 2018

    Ma dove si può andare a iscriversi al partito fascista qui a reggio emilia?

  • roberto 14 Marzo 2018

    montanelli teneva dietro la scrivania una foto di stalin.a chi gli chiedeva il perche’ l’illustre indro
    rispondeva…ma come ha ammazzato piu’ comunisti lui che hitler e franco messi insieme.

  • Carlo Fulco 13 Marzo 2018

    Se dovessimo tener conto del recente risultato elettorale, dovrebbe essere messo fuori legge l’antifascismo.

  • paolo mario Pieraccini 13 Marzo 2018

    Comunismo: cento milioni di morti. A confronto di Stalin, Hitler era un dilettante.

  • Adelio Bevagna 13 Marzo 2018

    Li sganassoni, purtroppo metaforici, che ha preso il suo partito non gli sono bastati. Con la batosta alle votazioni ancora non ha capito che è una cazzata, il patentino, IL VOTO È SEGRETO, finché il votante non dice con orgoglio che vota a DESTRA.

  • 13 Marzo 2018

    Povero fiano…..comunistello ebreo…..ti ragguaglio che siamo nell’anno del signore 2018, e ringrazia il tuo dio se oggi l’italia è democratica e non ci sono dittature all’orizzonte, altrimenti il tuo posto non sarebbe certo tra i verticali…..

    • piero 14 Marzo 2018

      infatti non e’ neanche italiano, xche non torna da dove venuto, con le loro manipolazioni di vittime hanno rotto i coglioni, devono andare via insieme ai rom e tutti quelli venuti senza carda di invito, io per entrare in canada nel 1981 ,se non mi facevano contratto di lavoro non potevo entrare

  • Giuseppe Tolu 13 Marzo 2018

    Fiano, ancora a letto? Non hai visto o sentito del risultato delle elezioni? Povero palafreniere, ancora non ti sei reso conto di cosa sia successo al tuo partito, poveraccio!!

  • giorgio 13 Marzo 2018

    Che differenza c’è con la falce e martello di quel comunista assassino di stalin????????
    Ora ricordo, ne ha ammazzati di più il comunismo.
    Ora ci vuole il patentino di antirazzista, anticomunista , antimaoista, anticheguevara, anti castristi ecc. ecc. signor Fiano necessita democrazia, ma non a senso unico perché di rumente ce ne sono più di una, capito !?