Raggirava i ragazzi con la promessa del calcio, poi li violentava: pensionato in manette

22 Mar 2018 15:08 - di Redazione

Il sogno del successo in campo trasformato nell’incubo dello stupro, nell’umiliazione del raggiro e nella violenza dell’abuso. Un inganno perpetrato per anni da un uomo, un pensionato, che oggi è accusato di aver abusato dei ragazzini, di averli raggirati prima e violentati poi: tanti, in particolare rom e nordafricani, tutti attirati con il miraggio di diventare degli assi del calcio e ridotti invece a mere pedine nelle mani di un aguzzino senza scrupoli.

Pensionato in manette: raggirava i ragazzini e li violentava

Questo il modus operandi di un pensionato che oggi si è rivelato essere e si è scoperto aver agito come uno stupratore seriale che, facendo allettanti promesse, scatenando i sogni di baby calciatori che vivevano in povertà, e spesso senza genitori, andava a “pescare” le sue vittime negli ambienti delle squadre giovanili del Pisano. E così oggi, grazie alle terribili testimonianze di quattro giovani da lui abusati, che hanno avuto il coraggio di denunciare i soprusi e le violenze, un uomo di 75 anni, P.C., residente a Pisa, è finito in carcere. Gli agenti della squadra mobile della questura cittadina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa del Gip del Tribunale di Pisa, Giulio Cesare Cipoletta. L’anziano è ritenuto responsabile di aver compiuto ripetuti atti sessuali e violenze sessuali nei confronti di quattro giovani che all’epoca dei fatti erano quasi tutti tredicenni. L’attività investigativa, del resto, era già nata nell’ambito di un procedimento penale della Procura di Pisa per i reati di violenza sessuale e prostituzione minorile, avviato dalla denuncia resa da un giovane cittadino marocchino per fatti avvenuti quando il ragazzo era ancora minorenne; denuncia che è apparsa «oltremodo fondata sulla base delle risultanze investigative». Peraltro, nel corso delle indagini si è verificato un altro drammatico evento: il 21 dicembre scorso due 19enni che avevano casualmente scoperto di condividere la terribile esperienza di aver subìto abusi sessuali da parte dell’indagato, con un gesto inconsulto avevano deciso di vendicarsi incendiando l’autovettura del 75enne, che per anni era stata il “teatro” delle violenze sessuali. Un atto sintomo di un dolore e di una rabbia rimasti a lungo inespressi, e costato la vita a uno dei due giovani, investito dal treno in corsa mentre fuggiva dal luogo dell’incendio.

Le vittime, erano tutti giovani soli, emarginati e in difficoltà economiche

Quest’ultima tragedia ha indirizzato le indagini in maniera serrata ed ha consentito di acquisire non solo prove per i reati avvenuti in passato, ma di individuare anche alcune vittime attuali della «spregevole condotta dell’indagato». L’uomo infatti, che ormai da tempo gravitava negli ambienti delle squadre giovanili di calcio locali, avvicinava le sue prede millantando di avere contatti influenti con squadre di calcio di serie A e carpendo la fiducia delle sue vittime, che poi riusciva a soggiogare ai suoi più bassi istinti. Nona  caso, hanno rilevato gli inquirenti al lavoro sul caso, «è apparso evidente come l’indagato individuasse, quali vittime, minori che non erano sotto il diretto controllo delle famiglie», e di cui perciò riusciva a carpire con facilità la fiducia, «facendo leva sui sogni e sulle aspirazioni di una carriera calcistica», raggirandoli e «isolandoli». Un inganno vigliaccamente inferto a giovani soli, già vittime di disagio ed emarginazione…

 

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